A Camilleri la poltrona di Marchionne: è il dirigente che ha conquistato Naomi Campbell

E' maltese, ma nato ad Alessandria d'Egitto. Divorziato, Camilleri è stato ai vertici di Kraft e Philip Morris

Foto Marco Alpozzi - LaPresse 09 04 2013 Torino Economia Assemblea azionisti Fiat Group S.p.a. Nella foto: Jonh Elkan; Sergio Marchionne Foto Marco Alpozzi - LaPresse 06 04 2013 Turin Economy AGM of Shareholders Fiat Group S.p.a. In the picture: Jonh Elkan; Sergio Marchionne

TORINO – Maltese, ma nato ad Alessandria d’Egitto. La laurea a Losanna e una recente (presunta) relazione con la Venere nera, l’ex top model Naomi Cambell.  Sarà Louis Carey Camilleri, salvo colpi di scena, a prendere il posto di Sergio Marchionne in Ferrari. In queste ore i cda della casa di Maranello, Fca e Chn Industrial  si stanno confrontando per riempire tutte le caselle che l’italo canadese, ancora in ospedale, lascerà libere.

L’incarico

A Camilleri l’incarico di amministratore delegato del cavallino rampante. La carica di presidente, invece, sarà affidata a John Elkann.

Una scelta interna. Il 63enne è già nel board della Ferrari. Negli anni scorsi, invece, è stato ai vertici di Kraft e Philip Morris. Il super-dirigente, pagato quasi come una star del calcio, avrebbe accumulato un patrimonio personale di oltre 170 milioni di euro.

La conference-call

E’ in corso in queste ore la conference-call dei Cda convocata d’urgenza da Elkan. Marchionne, dopo l’intervento di fine giugno alla spalla, è ancora convalescente. La riunione che si sta svolgendo nel quartier generale del Lingotto deciderà anche chi prenderà gli incarichi affidati all’italo canadese in Fca e di Chn Industrial.

Il perché dell’accelerata di Elkan al ‘rimpasto’ non è ancora chiaro. Che ci siano decisioni importanti da prendere (a stretto giro) è noto. Che abbia inciso lo stato di salute di Marchionne, invece, considerata l’eleganza degli Agnelli, sembra improbabile. Non è da escludere che nei prossimi mesi in Fiat possa accadere qualcosa che la cambierà per sempre. E allora è giusto che a guidare, sin da subito, ci sia chi dovrà, almeno formalmente, governare il tutto.

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