L’Ungheria chiude i confini e la rotta si sposta verso l’Italia: in 10mila partono dai Balcani

Con la chiusura dell’Ungheria, la nuova rotta balcanica si sposta più ad ovest. Il nuovo passante per i migranti in cerca di fortuna è la Bosnia-Erzegovina

AFP PHOTO / MENAHEM KAHANA

ROMA – Orban chiude i confini ungheresi e i migranti dai Balcani vengono verso l’Italia. Siamo all’alba di una nuova emergenza. Con la chiusura dell’Ungheria, la nuova rotta balcanica si sposta più ad ovest. Il nuovo passante per i migranti in cerca di fortuna è la Bosnia-Erzegovina. Parliamo di numeri da capogiro, oltre 10mila migranti solo questa estate. E Trieste potrebbe essere la meta più ambita. Una volta passati per la Bosnia e dopo aver attraversato Croazia e Slovenia, l’Italia si trova ad un passo.

Bosnia-Erzegovina nuovo crocevia della migranza dei Balcani

Come detto, il passante è la Bosnia-Erzegovina, che si è ritrovata ad affrontare una vera e propria emergenza, con il flusso di migranti che si è spostato dall’Ungheria verso ovest. Si parla di numeri ancora bassi, ma in costante aumento. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, sono arrivati prima gli uomini. Poi, dalla primavera scorsa, si sono messe in marcia anche le famiglie. Tra i soli maggio e luglio, almeno settemila migranti e richiedenti asilo hanno raggiunto i confini. Da quel momento il flusso ha toccato picchi di duemila arrivi mensili.  Tenendo conto solo di chi si è registrato, il numero complessivo ha sfondato il tetto dei 10mila migranti.

Dall’Italia per raggiungere il cuore dell’Europa

Ma per raggiungere il centro dell’Europa la tappa obbligata è l’Italia. Infatti Trieste è a poche decine di chilometri. Una volta preso d’assalto il confine con la Croazia, i migranti e rifugiati si fermano lì. In attesa di proseguire il viaggio. La ma più ambita, perché più rapida e sicura, è Trieste. Il comune trentino è uno snodo e punto di transito fondamentale per chi vuole raggiungere il Nord dell’Europa. O, perché no, per rimanere in Italia.

L’Ungheria chiude i confini

Non si può parlare di nuova emergenza. Non ancora e non stando ai numeri riportati. Ma la situazione è destinata a precipitare. Orban non ne vuole sapere di smorzare le politiche di isolazionismo dell’Ungheria. Anzi. Né vuole saperne di collaborare con il resto dell’Europa per qualsiasi misura riguardi la migranza. Il rischio di una nuova emergenza c’è e questa volta la questione è molto diversa.

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