Birmania, Unicef: è rischio ‘generazione perduta’ per 500mila bimbi Rohingya

Il drammatico bilancio dell'associazione umanitaria

LP / EFE / Andres Cristaldo Benitez

MILANO (LaPresse) – Ad oltre 500 mila bambini Rohingya rifugiati nel Bangladesh meridionale la possibilità di ricevere un’istruzione adeguata è attualmente negata. Ed è perciò urgentemente necessario uno sforzo a livello internazionale per impedire che diventino vittime di disperazione e frustrazione. È l’allerta lanciata dall’Unicef nel suo nuovo rapporto della serie ‘Child Alert’. In cui si segnala che un anno dopo l’esodo di massa dalla Birmania servono urgentemente investimenti nell’istruzione. Per evitare una ‘generazione perduta’ di bambini Rohingya.

I numeri dell’emergenza in Birmania

Sono circa 919mila i rifugiati Rohingya che vivono nel Bangladesh meridionale, la maggior parte dei quali – circa 700mila – sono arrivati da agosto 2017, quando è cominciato il più recente (e finora il più grande) esodo di persone fuggite dalle violenze in Birmania.

Nel rapporto Unicef ‘Futures in the balance: Building hope for a generation of Rohingya children’, pubblicato a un anno dall’inizio del grande afflusso di Rohingya che scappano verso il Bangladesh dalle estreme violenze in Myanmar, l’Unicef avverte che i bambini che stanno vivendo in campi per rifugiati angusti e con servizi elementari nel distretto di Cox’s Bazar affrontano un futuro senza prospettive. Con poche possibilità di apprendimento e senza alcuna idea di quando potrebbero ritornare a casa. A Cox’s Bazar, che registrava già degli indicatori per la salute e l’istruzione dei bambini fra i peggiori del Bangladesh. E dove un terzo degli abitanti vive sotto la soglia di povertà, la popolazione è quadruplicata in pochi mesi.

Si rischia di perdere una generazione di bambini rohingya

“Se non investiamo adesso nell’istruzione, andiamo incontro al pericolo estremamente concreto di vedere una ‘generazione perduta’ di bambini rohingya. Bambini che non possiedono le abilità di cui avrebbero bisogno per affrontare la loro situazione attuale. E che non saranno in grado di contribuire alla loro società quando potranno ritornare in Myanmar”. Lo ha dichiarato Edouard Beigbeder, rappresentante dell’Unicef in Bangladesh. Dall’inizio della crisi dei rifugiati, la malnutrizione acuta grave è stata identificata come una forte minaccia per la salute dei bambini.

Le stime dell’Unicef e l’elevato tasso di malnutrizione

A novembre 2017 uno studio ha registrato, fra tutti i bambini sotto i 5 anni che vivono nei campi, un tasso di malnutrizione acuta grave del 3%. Secondo l’Unicef, oltre 50mila bambini sotto i 5 anni avranno bisogno di cure per questa malattia nel 2018. Secondo il rapporto, le forti azioni di aiuti internazionali, guidate dal Governo del Bangladesh, sono riuscite a mettere in piedi dei servizi di base per i rifugiati. “I timori di gravi scoppi epidemici sono stati scongiurati, almeno per ora”, scrive l’agenzia Onu.

Beni di prima necessità

Fornire istruzione all’afflusso improvviso di bambini arrivati recentemente ha costituito una dura sfida per l’Unicef e i suoi partner per l’istruzione. A luglio 2018, erano operativi circa 1.200 centri per l’apprendimento, ed erano stati iscritti circa 140mila bambini. Tuttavia, non c’era un piano di studi concordato, le aule erano spesso sovraffollate e non c’erano servizi di base come acqua e altre strutture. Un nuovo piano per l’apprendimento, studiato per fornire ai bambini un’istruzione di qualità maggiore – fra cui competenze di lettura, lingua e matematica, come altre abilità essenziali per la vita – è attualmente in corso di sviluppo.

Secondo il rapporto, la comunità internazionale dovrebbe investire per supportare un’istruzione di qualità e abilità utili per la vita per tutti i bambini rohingya. Soprattutto per le ragazze e gli adolescenti, che sono a rischio di rimanere esclusi. È necessario anche che il governo della Birmania assicuri che nello stato di Rakhine. Dove si trovano oltre 500mila bambini rohingya, i bambini di tutte le comunità abbiano un eguale accesso a istruzione di qualità di livello pre-primario, primario, e post-primario.

Assistenza umanitaria per oltre 690mila persone

Secondo le Nazioni Unite, oltre 690mila persone nello stato di Rakhine hanno bisogno di assistenza umanitaria, la maggior parte dei quali – circa 595mila – sono musulmani apolidi (per esempio i Rohingya). Per oltre 360mila bambini da tutte le comunità nel Rakhine si ritiene necessaria assistenza umanitaria. Fra gennaio e giugno 2018, nel Rakhine, sono stati segnalati oltre 900 singoli casi di violazioni sulla protezione dei minorenni, fra cui casi di bambini non accompagnati e separati. Bambini che hanno vissuto violenza sessuale e fisica; bambini che si sono scontrati col sistema giudiziario dopo aver provato a fuggire dalla Birmania senza autorizzazione.

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