Viene punto da un insetto e va in choc anafilattico. Muore Sergio Barozzi, noto giuslavorista milanese

Inutile la disperata corsa in ospedale

Sergio Barozzi

MILANO – Una puntura di un insetto, probabilmente un calabrone o una vespa. Dietro al collo. Il rientro in casa, quel giramento di testa confessato alla moglie, poi nulla più.

La ricostruzione dell’accaduto

È morto così Sergio Barozzi, 62 anni, uno dei più noti giuslavoristi italiani. Probabilmente uno choc anafilattico fulminante in una serata apparentemente come tutte le altre. Si trovava con la moglie a Nizza Monferrato, insieme alla moglie, un paio di giorni di relax prima di correre allo stadio per andare a vedere la sua amata Inter. Invece da quel semplice capogiro è iniziato un incubo. Con disperata corsa in ospedale con l’avvocato che aveva già perso conoscenza ed è morto poco dopo l’arrivo al pronto soccorso. Lascia due figli, Emilio e Idano, che sono corsi al nosocomio piemontese assieme alla zia,  Alessandra e a tanti amici.

Un personaggio molto amato nell’ambiente giuridico milanese

Era descritto come una persona simpatica e brillante e la sua grande capacità professionale lo aveva portato a fondare lo studio ‘Lexellent’ oltre ad un proprio brand. Vicepresidente del gruppo regionale lombardo dell’Associazione Giuslavoristi Italiani aveva ricevuto premi e riconoscimenti a livello internazionale ed aveva ricoperto anche il ruolo di legale della Ryanair in Italia. È l’intero mondo giuridico a piangere la figura dell’avvocato Barozzi il quale, secondo quanto dichiarato da chi lo conosceva bene, era uomo di cuore, senza dubbio serio e severo nel suo lavoro, ma altruista e “umano”.  Non è mai stata un segreto, infatti, la sua grande passione per il sociale oltre che per lo sport di cui si era fatto promotore in diverse circostanze.

Le esequie civili in un centro sportivo a lui molto caro

Ed è proprio nell’ambito sportivo che i suoi amici e i suoi cari daranno al legale l’ultimo saluto. Le esequie con rito civile si terranno infatti mercoledì prossimo a Milano al centro sportivo Giuriati. Probabilmente come lui avrebbe voluto.

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