Genova, pressing della Lega per il decreto emergenze: la ricostruzione del ponte Morandi è una priorità

Nel provvedimento anche il destino di 140mila lavoratori che rischiano il licenziamento

GENOVA – Siamo agli sgoccioli per la trasmissione del Decreto emergenze al Quirinale. Già discusso in Cdm, è il leghista Giancarlo Giorgetti a insistere sulla promulgazione del decreto senza più tentennamenti. Nel provvedimento, oltre alla questione sulla ricostruzione del ponte Morandi, c’è una urgenza non secondaria. Oggi infatti scadono gli ammortizzatori sociali per circa 140mila lavoratori. I sindacati chiedono che il governo intervenga immediatamente. Il premier Giuseppe Conte rassicura: “A breve trasmetteremo il decreto al Quirinale“.

Giorgetti: tempi rapidi per Genova

Non si può perdere altro tempo dietro il decreto emergenze“, sono le parole con cui Giorgetti va in pressing sul governo. “Bisogna dare una risposta a Genova“, aggiunge il leghista. Non è escluso che per la ricostruzione del ponte Morandi il governo 5 Stelle-Lega chieda e pretenda dall’Ue di non calcolare quella spesa nel bilancio dello Stato. D’altronde gli interventi per le infrastrutture spesso vengono tenute fuori dai bilanci statali in quasi tutti i paesi dell’Unione. Oggi è prevista la visita di Sergio Mattarella, che probabilmente darà altri e nuovi input. Intanto sono arrivate le parole rassicuranti di Conte. “Stiamo attendendo gli ultimi rilievi per il Decreto emergenze. Si trova in questo momento al Ministero dell’Economia. E’ un provvedimento che dà delle risposte alle richieste della gente“, ha spiegato il premier.

A tre anni dal JobsAct in scadenza gli ammortizzatori sociali, serve intervento straordinario

Ma il Decreto non contiene solo le indicazioni per la ricostruzione del Morandi. C’è in ballo anche il destino di circa 140mila lavoratori che da oggi restano senza ammortizzatori sociali. Avanti a loro infatti, persi i sussidi, c’è il licenziamento. Tutto a causa del JobsAct, in vigore ormai da tre anni. La legge sul lavoro del governo Renzi riformava tutto il sistema degli ammortizzatori sociali, per per migliaia di lavoratori i 36 mesi di cassa integrazione e i contratti di solidarietà volgono al termine. Lo scorso 13 settembre Luigi Di Maio aveva rassicurato tutti, spiegando che con il decreto emergenze o urgenze, che dir si voglia, sarebbe stata ripristinata la cassa integrazione per cessazione. Il decreto per ora è però fermo.

140mila metalmeccanici a rischio licenziamento, nel Decreto emergenze il loro destino

I sindacati tutti sono preoccupati. Così come tutti i lavoratori, non solo quelli direttamente coinvolti. Oggi i metalmeccanici hanno promosso una giornata di scioperi e mobilitazioni. Ci sarà un presidio davanti il ministero dello Sviluppo. Il numero dei lavoratori a rischio è alto. Secondo le stima di Fiom, Uilm e Fim sono circa 140mila i metalmeccanici coinvolti, di cui 80mila in cassa integrazione straordinaria. Sparsi per tutto lo stivale, le cifre più alte di lavoratori coinvolti sono in Puglia (14.700), in Lombardia (9.900), in Piemonte (9.800) e in Campania (9000).

 

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