Turchia, arrestate 137 persone sospettate di legami con il Pkk

La lotta armata contro Ankara dal 1984 ha fatto oltre 40mila morti

Guerra in Turchia (Alexandre Resende/Wostok Press/Maxppp Turquie)

Ankara (LaPresse/AFP) – Fra venerdì e sabato le autorità turche hanno arrestato 137 persone nell’ambito di un’operazione contro i ribelli del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) in tutto il Paese. Lo riporta l’agenzia di stampa di Stato turca Anadolu. Degli arrestati, 49 sono stati arrestati sabato, per presunti legami con il Pkk, organizzazione ritenuta “terrorista” da Ankara e dai suoi alleati occidentali. Le forze dell’ordine turche procedono regolarmente all’arresto di membri o presunti simpatizzanti del Pkk. La cui lotta armata contro Ankara dal 1984 ha fatto oltre 40mila morti.

Il sudest della Turchia è in preda a violenze quasi quotidiane da quando, dopo la rottura di un fragile cessate il fuoco nell’estate del 2015, i combattimenti fra Pkk e Ankara sono ripresi. Otto soldati sono stati uccisi giovedì nell’esplosione di una bomba artigianale che, secondo le autorità, è stata fatta saltare in aria da militanti del Pkk. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in un discorso televisivo sabato ha giurato che “almeno 800 terroristi pagheranno il prezzo” di questo attacco.

L’altro ieri quattro soldati uccisi nell’esplosione di una bomba nel sud-est
Quattro soldati turchi sono rimasti uccisi nell’esplosione di un ordigno artigianale piazzata, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa statale Anadolu, da separatisti curdi nel sud-est del Paese. L’esplosione, in cui sono state feriti altri cinque soldati, è avvenuta al passaggio di un veicolo militare nella provincia di Batman. L’ufficio del governatore locale ha accusato il Pkk dell’attentato.

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