Brexit, pressing Ue alla vigilia del summit: May presenti nuove proposte

Foto Vincenzo Livieri / LaPresse in foto Michel Barnier, capo negoziatore Ue per la Brexit

Bruxelles (Belgio) – Alla vigilia del cruciale summit Ue di Bruxelles che mercoledì sarà dominato dalla Brexit, si allontana quell’accordo fra Londra e Bruxelles che domenica si era a un certo punto pensato fosse già stato raggiunto.

“Serve più tempo”
Il capo negoziatore Michel Barnier, parla di un accordo globale da raggiungere “nelle prossime settimane”. E mentre lui a Lussemburgo aggiornava i 27 ministri degli Affari europei in vista del summit, a Bruxelles il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk rincarava la dose: “Domani chiederò alla prima ministra Theresa May se abbia proposte concrete su come superare l’impasse” ha detto, aggiungendo che May dovrà mostrarsi “creativa“.
Mercoledì i leader Ue ascolteranno cosa avrà da dire May

Dopo l’incontro, a seguire cena di lavoro a 27, quindi senza May, in cui stabiliranno se ci siano le condizioni per organizzare un summit straordinario a metà novembre. Opzione che ancora non è per nulla certa: pare che il vertice si farà se ci saranno alte probabilità di un accordo.

Restano diversi temi aperti, fra cui quello dell’Irlanda

Negli ultimi giorni crescono i timori che si prospetti uno scenario di ‘no-deal’, cioè che Londra si ritrovi a dover uscire dall’Ue il 29 marzo del 2019 senza un accordo. “Abbiamo lavorato molto nelle ultime settimane e negli ultimi giorni per trovare un accordo globale per l’obiettivo di un ritiro ordinato del Regno Unito. Non ci siamo ancora“, ha detto Barnier.

Questo è il nodo cruciale sul tavolo

Capire cosa fare del confine terrestre fra l’Irlanda, che è Stato membro dell’Ue, e la regione britannica dell’Irlanda del Nord. Londra e Bruxelles dicono che non vogliono l’imposizione di controlli al confine, per rispettare gli Accordi di pace del 1998, ma resta il problema di come raggiungere questo obiettivo vista la decisione del Regno Unito di lasciare il mercato unico Ue e l’unione doganale.

 Tusk lancia l’appello a non arrendersi

E su questo scoglio si erano arenati i colloqui domenica:una visita a sorpresa del ministro per la Brexit Dominic Raab a Bruxelles aveva fatto sperare, ma alla fine si era conclusa senza una svolta, sollevando dubbi sulla possibilità di raggiungere un accordo questa settimana. “Dobbiamo preparare l’Ue a uno scenario di no-deal, che è più probabile che mai“, ha scritto Tusk nella lettera di invito mandata lunedì ai leader Ue al summit del 17 e 18 ottobre.

Per risolvere la questione irlandese, il Regno Unito propone di restare allineato alle regole doganali dell’Ue fino alla firma di un accordo di libero scambio più ampio, in modo da evitare controlli delle merci alle frontiere. Ma i Tories pretendono che questo accordo sia limitato nel tempo, cosa che l’Ue non può accettare senza che sia accompagnato da una soluzione permanente.

Davanti alle divisioni sulla Brexit, May invita i suoi a fare blocco

A Londra la riunione del Consiglio dei ministri che oggi era stata preannunciata dai media come esplosiva, con il pronostico di dimissioni, si è svolta senza drammi. A Bruxelles, intanto, è svanita la speranza che il summit Ue di domani e dopodomani possa essere risolutivo, mentre invece inizialmente era stato presentato come un momento della verità a meno di sei mesi dal divorzio effettivo di marzo 2019.

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