ROMA – La storia della Rome Tennis Academy ha preso ufficialmente il via con la conferenza stampa di presentazione, andata in scena quest’oggi sui campi del nuovo impianto capitolino, alla presenza del presidente del Coni Giovanni Malagò, del direttore tecnico Vincenzo Santopadre, dell’ideatore Massimiliano Lancellotti e del numero 54 Atp Matteo Berrettini.
Rome Tennis Academy, come nasce il progetto
“Sono davvero contento di essere qui – ha spiegato Malagò – perché si tratta di un progetto innovativo e coraggioso. Ricordo nitidamente quando Massimiliano Lancellotti mi chiamò, anni fa, per parlarmi della sua idea visionaria che si è poi trasformata in realtà. Come presidente del Coni sono grato a progetti privati di tale livello e l’auspicio è che qualche giovane ragazzo possa emulare le gesta di Matteo Berrettini, formandosi prima come persona e quindi come grande professionista”.
Le dichiarazioni del presidente del Coni
“Io e Luca Berrettini (padre di Matteo; ndr) abbiamo iniziato a sognare di realizzare questo impianto tre anni fa, quando nei lunghi viaggi in macchina tra Roma e Andria, dove Matteo stava giocando un challenger, abbiamo deciso di voler puntare su un progetto che si potesse basare sulla crescita dei ragazzi e sui valori di lealtà e rispetto dell’avversario”.
Vincenzo Santopadre nel ruolo di direttore tecnico
Le parole di Vincenzo Santopadre, direttore tecnico dell’Academy insieme a Stefano Cobolli, sono sulla stessa lunghezza d’onda. “Il nostro motto ‘prima l’uomo, poi il tennista’ è forse ambizioso – ha raccontato l’ex davisman azzurro – ma il nostro obiettivo è insegnare ai ragazzi la vita da atleta, così da raggiungere una crescita umana e personale. L’aspetto tecnico è secondario. Staff tutto italiano? È un orgoglio”.
Matteo Berrettini alla guida dei professionisti
Sulla scia di Berrettini. Il giovane tennista romano – oggi tra i primi 60 del mondo – guida la pattuglia di professionisti, o aspiranti tali, che si allenano giornalmente sui campi della Rome Tennis Academy. “La struttura è all’avanguardia – ha spiegato Berrettini – e avere la possibilità di allenarsi sia su terra battuta che sul veloce indoor è davvero importante per me e per tutti i ragazzi dell’Academy che hanno la possibilità di confrontarsi con diverse superfici. Spero che questo progetto possa avere un grande successo e chissà, magari tra 20 anni, quando smetterò, potrei entrare a farne parte anche io”.
(Lapresse)