Doppio agguato a Napoli, un morto

Senza scampo un 29enne ritenuto inserito nell’organizzazione dei De Martino ‘XX’. Il raid al rione Incis di Ponticelli, colpito anche un 23enne. Al vaglio i collegamenti con il ferimento del 36enne del gruppo Casella

NAPOLI – Un morto, un ferito e la sensazione che potrebbe non essere finita. E’ questo il cocktail di violenza che ha insanguinato la notte di Ponticelli. A perdere la vita sotto i colpi di un commando è stato Giulio Fiorentino, 29 anni, nato a Torre del Greco e residente nella zona del rione Incis. L’uomo è stato soccorso e trasportato all’ospedale Villa Betania, ma le gravi ferite ne hanno determinato la morte. L’altro giovane che era con lui, Vincenzo Di Costanzo, è stato raggiunto da tre proiettili al basso ventre ed è stato trasportato in gravi condizioni all’Ospedale del Mare dopo è stato sottoposto a un intervento d’urgenza. Per i medici, tuttavia, non sarebbe in pericolo di vita.

Teatro dell’agguato è stato via Esopo, una delle zone ritenute sotto il controllo del gruppo criminale dei De Martino, noti anche come ‘XX’, sodalizio ai quali i due risulterebbero legati. Sul posto si sono recati gli agenti del commissariato di polizia di Ponticelli e gli uomini della squadra mobile, dopo che dalla zona, attraverso una telefonata, era partita una segnalazione che parlava di “esplosione di colpi d’arma da fuoco” a seguito dei quali c’erano a terra due persone. Sulla dinamica ci sono forti dubbi, anche perché non sarebbero stati trovati testimoni dell’incursione armata. Molto potrà arrivare dalle dichiarazioni di Di Costanzo, noto negli ambienti criminali come ’O Gabibbo.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il reale obiettivo dei killer era Fiorentino. L’altro è stato solo ferito e, quando si sarà ripreso, potrà fornire delle indicazioni agli investigatori. Dopo un primo intervento di ricostruzione dei tessuti molli, tuttavia, dovrà probabilmente essere sottoposto a un secondo intervento per la frattura della tibia provocata da una delle pallottole esplose dal commando. E veniamo alla matrice che, per gli investigatori, è chiaramente camorristica. Dopo l’agguato, nella zona del rione Conocal, sono state esplose delle batterie di fuochi d’artificio che hanno contribuito a tenere svegli i residenti che avevano già sentito le sirene di ambulanze e forze dell’ordine.

All’Ospedale del Mare, dove si trova ricoverato Di Costanzo, si sono recate diverse persone per accertarsi delle sue condizioni. Stessa cosa a Villa Betania, dove però la notizia del decesso di Fiorentino, si è diffusa quasi subito. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Fiorentino lavorava all’interno di una pescheria, ma risultava comunque inserito nel gruppo dei De Martino. Adesso le indagini sono indirizzate a comprendere in quali contesti sia maturato l’agguato e se ci possa essere un collegamento con il ferimento, appena tre giorni prima, di Giuseppe Righetto, il 36enne noto anche come Peppe ’o Blob, fratellastro di Eduardo Casella, raggiunto da un proiettile che gli ha trapassato la mano destra mentre – secondo il suo racconto – si trovava nei pressi della sua abitazione in via Luigi Franciosa, roccaforte dell’organizzazione dei Casella. Alle forze dell’ordine aveva raccontato di un tentativo di rapina, versione presa già con le molle. L’ultimo duplice agguato potrebbe fugare ogni dubbio.

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