Europee, Calenda: “Il simbolo del Pd è incompatibile con il mio progetto”

L'ex ministro dello Sviluppo economico ha illustrato i suoi obiettivi in vista delle elezioni di maggio

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 29-04-2018 Roma Politica Mezz'ora in più. Ospite Carlo Calenda Nella foto Carlo Calenda Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 29-04-2018 Roma (Italy) Politic Mezz'ora in più. Guest Carlo Calenda In the pic Carlo Calenda Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 29-04-2018 Roma Politica Mezz'ora in più. Ospite Carlo Calenda Nella foto Carlo Calenda Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 29-04-2018 Roma (Italy) Politic Mezz'ora in più. Guest Carlo Calenda In the pic Carlo Calenda

ROMA – La tentazione del Pd di andare alle europee con il proprio simbolo è “incompatibile con il mio progetto perché la lista Siamo Europei prevede che i simboli Più Europa, Pd e i movimenti civici come quello di Pizzarotti siano tutti insieme. Credo che questi siano ragionamenti immaturi perché noi invece dobbiamo costruire un’alternativa forte. Queste elezioni europee saranno decisive”. Lo ha detto l’ex ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, a Tv2000 ospite del programma TgTg condotto da Donatello Vaccarelli.

Europee, come si inserisce il progetto di Calenda

“Salvini – ha proseguito Calenda – ha le idee chiare e dice di voler stare con i Paesi che vogliono decostruire l’Europa ma senza l’ombrello dell’Europa siamo soli a navigare in un mare che è sempre più tempestoso e difficile. Queste europee sono un po’ come le elezioni del ’48 quando si doveva decidere se stare con l’Unione sovietica o stare con l’Occidente”.

L’obiettivo è la presentazione di una lista unica

“Non sono contrario – ha sottolineato Calenda a Tv2000 – a integrare nel listone i fuoriusciti dal Pd come Emiliano o Bersani. Ma c’è un criterio oggettivo nel manifesto perché non si può procedere a simpatia. Tra l’altro il manifesto non è mio ma è firmato da 200 mila persone e da tanti sindaci. Può partecipare al manifesto chi condivide i contenuti e chi non vuole fare alleanze nazionali con Lega e M5S perché questo sarebbe trasformismo. Dato che i fuoriusciti del Pd hanno il progetto di un’alleanza con i 5S percorrono strade diverse”.

Tensioni tra Pd e Movimento

“Il Pd – ha concluso Calenda – non ha questa tentazione perché i suoi elettori non seguirebbero l’ idea. Gli elettori del Pd hanno chiarissima l’idea che il M5S, che peraltro si sta sbriciolando, è un movimento che ha dentro di sé un contenuto che è contrario alla democrazia rappresentativa. Chi vince le elezioni non può esercitare una tirannia sulla minoranza. Chi vince le elezioni non può fare qualunque cosa”.

(LaPresse)

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