FIRENZE – La procura di Firenze ha notificato in queste ore ai medici Giorgio Galanti, ex direttore del Centro di medicina sportiva dell’ospedale fiorentino di Careggi, e Francesco Stagno, direttore sanitario dell’Istituto di medicina sportiva di Cagliari, l’avviso di chiusura delle indagini sulla morte del capitano della Fiorentina Davide Astori. L’ipotesi di reato contestata ai due medici è omicidio colposo. Astori morì nella notte tra il 3 e il 4 marzo del 2018 a Udine, nell’albergo dove si trovava in ritiro con la squadra in vista della partita di campionato che avrebbe dovuto disputare contro l’Udinese. I due medici firmarono i documenti che, in tempi diversi, avevano certificato l’idoneità sportiva del calciatore.
Idoneità nonostante fossero emerse anomalie
La morte improvvisa di Astori sarebbe stata originata da una “cardiomiopatia aritmogena diventricolare”. Da una perizia condotta dal professor Domenico Corrado dell’Università di Padova, l’idoneità sarebbe stata concessa ad Astori nonostante fossero emerse anomalie tali da rendere necessari ulteriori approfondimenti, in occasione di esami cardiologici eseguiti a Cagliari, dove il difensore giocò tra il 2008 e il 2014, e a Firenze. Secondo l’accusa, i due medici avrebbero violato i “protocolli cardiologici per il giudizio di idoneità allo sport agonistico”. In particolare, a Stagno viene contestato di aver rilasciato ad Astori nel luglio 2014 un certificato di idoneità alla pratica sportiva agonistica in cui si attesta la mancanza di controindicazioni nonostante che le indagini abbiano ricostruito che nella prova da sforzo si fossero verificate due extrasistoli ventricolari isolate, non segnalate nel referto. A Galanti la procura contesta il rilascio ad Astori di due diversi certificati di idoneità alla pratica del calcio agonistico nel luglio 2016 e nel luglio 2017.
Gli inquirenti: i medici avrebbero dovuto sottoporre il calciatori ad esami specifici
Referti rilasciati nonostante che, secondo gli inquirenti, fossero emerse nelle rispettive prove da sforzo aritmie cardiache. Stagno e Galanti sono anche accusati di aver omesso di sottoporre Astori ad altri accertamenti diagnostici più approfonditi sull’origine e sulla cause delle extrasistole, al fine di escludere una “cardiopatia organica” o una “sindrome aritmogena”. Sempre secondo l’accusa, se la patologia fosse stata diagnosticata mentre si trovava in una fase iniziale ciò avrebbe consentito di interrompere l’attività agonistica di Astori e tramite la prescrizione di farmaci di rallentare la malattia e prevenire l’insorgenza di “aritmie ventricolari maligne”. Il legale del professor Galanti, l’avvocato Sigfrido Fenyes, al termine dell’interrogatorio a cui era stato sottoposto il suo assistito, il 13 dicembre scorso aveva sottolineato che il medico aveva ribadito ai magistrati “la correttezza e l’osservanza di ogni necessaria regola medica e quindi la correttezza del suo operato”, spiegando “di aver adottato un comportamento diligente, prudente e perito”. Secondo quanto appreso, Francesco Stagno ha chiesto, tramite il suo difensore, di essere interrogato dal pm di Firenze.
(LaPresse)