WASHINGTON – Gli Stati Uniti sono “profondamente preoccupati” per gli scontri vicino Tripoli e hanno chiesto “lo stop immediato” dell’offensiva contro la capitale lanciata dal generale Khalifa Haftar. “Abbiamo fatto chiaramente sapere che ci opponiamo all’offensiva militare delle forze di Haftar. Dunque chiediamo la sospensione immediata delle operazioni contro la capitale libica”, ha dichiarato il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo. Non c’è “nessuna soluzione militare al conflitto in Libia”, ha aggiunto Pompeo, invitando tutte le parti “urgentemente ad allentare la tensione”. Il segretario di Stato ha esplicitamente criticato l’offensiva delle forze di Haftar. “Questa campagna militare unilaterale contro Tripoli mette in pericolo i civili e mina le prospettive di un futuro migliore per tutti i libici”. Così ha scritto, ricordando che “gli Stati Uniti, con i suoi partner internazionali, continuano a sollecitare i leader libici a tornare ai negoziati politici sotto la mediazione dell’inviato speciale Onu, Ghassan Salame”.
I dati di Unhcr
Sono già oltre 2.800 gli sfollati per gli scontri in corso intorno a Tripoli. Lo fa sapere l’Unhcr in un rapporto secondo cui “la maggior parte delle famiglie sfollate hanno potuto trovare rifugio da parenti nelle zone più sicure del Paese. Invece altri si sono accampati nel campo di Tajoura”, città costiera alla periferia di Tripoli. Inoltre, l’Unhcr, che dice di essere presente sul posto, vuole garantire la sicurezza di coloro “che sono bloccati nelle zone degli scontri”. Dunque chiedendo l’aiuto delle autorità per portare le “persone più vulnerabili” in un luogo sicuro. Ma “l’accesso è fortemente limitato”, spiegano dall’agenzia Onu.
LaPresse
Libia, Pompeo: “Gli Usa sono preoccupati, Haftar fermi l’offensiva su Tripoli”
Gli Stati Uniti sono "profondamente preoccupati" per gli scontri vicino Tripoli e hanno chiesto "lo stop immediato" dell'offensiva contro la capitale lanciata dal generale Khalifa Haftar.