NAPOLI – Il boato dei colpi di pistola ha squarciato l’aria in piazza Nazionale nel cuore del pomeriggio, alle 17. Chi era lì ha sentito. Molti hanno visto. Come nel caso di Luigi Pelliccia, titolare del ristorante di via Acquaviva ‘La Locanda di Zio Gigi’. Il killer ha aperto il fuoco a venti metri dal locale. “Ha parcheggiato a poca distanza da qui. Ha puntato il giovane che voleva colpire e ha aperto il fuoco. Inizialmente la pistola si è inceppata e così il suo bersaglio ha avuto modo di provare ad allontanarsi. Poi l’ha sbloccata e ha cominciato a sparare verso piazza Nazionale. Nurcaro ha provato a dileguarsi tra la folla, ma il suo assalitore ha cominciato a sparare all’impazzata. E così ha ferito la nonna e la bambina”.
Il momento dei soccorsi a Noemi e alla nonna
Il racconto di Luigi è agghiacciante, anche quando ricostruisce i concitati momenti dei primi soccorsi: “La signora si è accorta della ferita dopo 6 o 7 minuti e anche per la bambina è avvenuto qualcosa di simile, l’hanno portata in bagno e lì hanno trovato il foro sul torace. Poi il marito della signora l’ha accompagnata al San Giovanni Bosco con la sua Seicento bianca, mentre la bimba è stata portata in ambulanza al Santobono”.
L’identikit del killer
Luigi ha notato anche lo sparatore: “Era cicciottello, bassino, aveva il casco integrale ma si notava la barba. L’ho visto mentre si allontanava verso piazza Poderico. Era calmo, sapeva cosa doveva fare”. Poi il pensiero va alla città, a un commercio che viene danneggiato severamente da episodi come questo: “Fin quando i camorristi si sparano tra loro non ci interessa. Ma quando toccano le persone innocenti, e i bambini in particolare, non è accettabile. Sembra di stare a Baghdad. Ieri c’era sangue ovunque. Il tutto in una zona molto frequentata dalle forze dell’ordine. Siamo sconcertati”.