E’ morto Andrea Camilleri, l’autore de “Il Commissario Montalbano”

Enorme tristezza tra tutti i fan dello scrittore, che per molte persone è un punto di riferimento dal punto di vista politica

Foto LaPresse - Andrea Panegrossi 12/04/2018- Roma, Italia Ad Andrea Camilleri viene conferito il titolo di Distinguished Professor all'Università di Tor Vergata. Nella foto: Andrea Camilleri

MILANO – E’ morto, a 94 anni, lo scrittore Andrea Camilleri. Lo comunica la Asl Roma 1 “con profondo cordoglio”, precisando che il papà del Commissario Montalbano si è spento alle 08.20 di questa mattina presso l’Ospedale Santo Spirito. “Le condizioni sempre critiche di questi giorni si sono aggravate nelle ultime ore compromettendo le funzioni vitali. Per volontà del Maestro e della famiglia le esequie saranno riservate. Si comunicherà dove portare un ultimo omaggio”, si legge nella nota. Enorme tristezza tra tutti i fan dello scrittore, che per molte persone è un punto di riferimento dal punto di vista politica.

 Si è spento nella mattina del 17 luglio, alle 8.20, a 93 anni, Andrea Camilleri. Nato a Porto Empedocle (Agrigento) nel 1925, da metà giugno era ricoverato all’Ospedale Santo Spirito di Roma in seguito a problemi cardiorespiratori. Avrebbe compiuto 94 anni il 6 settembre. Noto a tutti come il ‘papà’ del Commissario Montalbano, Camilleri prima che scrittore di successo è stato regista di teatro, televisione e radio, oltre che sceneggiatore. Ha percorso anche la strada dell’insegnamento, con un corso di regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica.

Nel 1949 Camilleri ha lavorato alla Rai come delegato alla produzione, regista e sceneggiatore e legato il suo nome ad alcune fra le più famose produzioni poliziesche della tv italiana, come i telefilm del Tenente Sheridan e del Commissario Maigret, oltre a diverse opere per il teatro, con particolare attenzione a Pirandello. Col passare degli anni ha affiancato a questa attività quella di scrittore: è stato infatti autore di importanti saggi ‘romanzati’ di ambientazione siciliana, nati dai suoi studi sulla storia dell’isola.

Non a caso, a distinguerlo nella scena culturale italiana è proprio la sua sicilianità, oltre al suo anticonformismo.

L’esordio di Camilleri nel mondo della narrativa risale al 1978. Nel 1994, con la pubblicazione di ‘La forma dell’acqua’, ha dato vita alla fortunata serie del commissario Montalbano, personaggio protagonista anche di una fiction tv di successo, interpretato da Luca Zingaretti. Un successo davvero inarrestabile, con il suggello del Premio Campiello alla carriera assegnatogli nel 2011. E’ uqaasi impossibile elencare tutte le sue opere, libri tradotti in tutto il mondo e che hanno venduto oltre 30 milioni di copie. Il suo primo romanzo, ‘Il corso delle cose’, è diventata una fiction trasmessa in tre puntate dalla tv col titolo ‘La mano sugli occhi’.

Con la casa editrice Sellerio ha pubblicato, fra gli altri, ‘La strage dimenticata’ (1984), ‘La stagione della caccia’ (1992), ‘La bolla di componenda’ (1993), ‘Il birraio di Preston’ (1995), ‘La concessione del telefono’ (1998). E poi i romanzi con protagonista il commissario Salvo Montalbano, da ‘La forma dell’acqua’ (1994) al ‘Il cane di terracotta’ (1996), dal ‘Ladro di merendine’ (1996)a ‘La voce del violino’ (1997), da ‘La gita a Tindari’ (2000) a ‘L’odore della notte (2001), da ‘Il campo del vasaio’ (2008) a ‘Il gioco degli specchi’ (2011). L’ultima fatica dello scrittore siciliano è stato ‘Il cuoco dell’Alcyon’ (2019) scritto ormai da non vedente.

Giovane ragazzo dell’Italia fascista, che non fu più fascista scegliendo la sinistra, intellettuale che si schiera e che aderisce nel 2014 al progetto politico ‘L’altra Europa con Tsipras’, Camilleri non ha perso negli anni questo tratto ‘militante’. Come ha dimostrato il recente botta e risposta con il vicepremier Matteo Salvini. Il ‘padre letterario’ di Montalbano, riferendosi ai comizi del leader leghista, ha detto “vederlo impugnare il rosario dà un senso di vomito”. Parole cui è seguita la pronta risposta di Salvini: “Scrivi Camilleri, scrivi che ti passa…”.

(LaPresse)

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