Foggia, violenza sessuale su pazienti: arrestato medico

Violenza sessuale sulle pazienti. Per questo motivo un medico in servizio all'ospedale di Manfredonia (Foggia) è stato arrestato dalla polizia di Manfredonia

Ftoo Claudio Furlan/LaPresse 02-08-2018 Milano, Italia CronacaMilano, accoltella la ex e tenta la fuga fermando un'auto per strada Nella foto: tentato femminicidio in via bronzetti 38, Polizia sul posto

FOGGIA – Foggia, violenza sessuale su pazienti: arrestato medico. Violenza sessuale sulle pazienti. Per questo motivo un medico in servizio all’ospedale di Manfredonia (Foggia) è stato arrestato dalla polizia di Manfredonia, con l’ausilio della sezione di polizia giudiziaria della procura di Foggia. L’uomo è stato ristretto ai domiciliari e gli è stato vietato di esercitare la professione medica per sei mesi.

Nell’ordinanza, emessa dal gip, vengono contestati al professionista cinque episodi di violenza sessuale, commessi tra il 2004 ed il 2019, aggravati dalla circostanza di essere stati commessi da un incaricato di pubblico servizio nell’esercizio delle proprie funzioni. Il medico, scrive la questura di Foggia, nel corso delle visite alle sue pazienti all’ospedale di Manfredonia, abusando della loro condizione di inferiorità psichica dovuta al rapporto di dipendenza psicologica paziente-medico, le avrebbe costrette a subire atti sessuali contro la loro volontà.

Ecco cosa faceva

In particolare, sottolinea la questura, il medico, in alcuni casi aveva prospettato “la possibile sussistenza di patologie che in realtà erano inesistenti, e ciò al fine di provocare uno stato di choc tale da rafforzare l’affidamento in lui da parte delle pazienti, ovvero utilizzava la scusa di dover effettuare particolari approfondimenti diagnostici, specie con l’utilizzo di un ecografo, di cui in realtà non c’era bisogno, o che comunque erano inconferenti rispetto alle reali necessità”.

Con tali espedienti aveva indotto le donne a spogliarsi, approfittando per palpeggiarne i seni e i glutei o sfregando i propri genitali sui loro corpi. In alcuni casi, scrive ancora la questura, quasi come se si trattasse di una vera e propria visita ginecologica, le aveva toccate nelle parti intime anche penetrandole con le dita, quando invece le pazienti si erano a lui rivolte per eseguire accertamenti su parti corporee del tutto diverse come una spalla, l’addome, lo sterno e, in un caso, addirittura un tallone.

(LaPresse)

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