Caserta, sindaco e consiglieri morosi a rischio decadenza

Debiti sullo sforamento del patto di stabilità del 2013. Pio Del Gaudio potrebbe essere incandidabile

Panico a palazzo Castropignano, sede del Comune di Caserta. L’ombra lunghissima dello sforamento del patto di stabilità della contabilità comunale addebitato agli amministratori nel 2013, rischia di avere un vero e proprio effetto tsunami sull’amministrazione e sulla campagna elettorale. Nel 2015, la sezione di controllo della Corte dei Conti dichiarò lo sforamento del patto di stabilità per l’anno 2013. L’ultimo bilancio dell’allora assessore Nello Spirito per i magistrati contabili aveva violato le norme vigenti. In quanto tale gli amministratori, sindaco, assessori e consiglieri, vennero chiamati a restituire il 30% delle somme percepite indebitamente come legge prevede. E qui sorge il problema che è, in realtà, doppio. Nel 2015, quando la Corte dei Conti prende questa decisione il comune di Caserta è commissariato ed affidato al Prefetto Maria Grazia Nicolò. La nuova amministrazione guidata da Carlo Marino è chiamata ad affrontare il problema del recupero delle somme. Con la delibera di giunta n. 134 del 15 dicembre 2016 si rideterminano i gettoni di presenza per gli ex amministratori del 2013 rientrati in comune e si incarica l’avvocatessa Lidia Gallo, dirigente del settore Servizi Legali, di ‘predisporre e far notificare a ciascun amministratore del 2013 interessato l’atto con cui viene quantificato e richiesta la restituzione nei limiti del 30% con riferimento agli importi netti effettivamente erogati’. Traduzione: gli amministratori del 2013 rieletti nel 2016 hanno ricevuto la proposta di recupero dal Comune attraverso un rateizzo possibile in 12 o 24 mesi a scalare sui gettoni di presenza da riscuotere. Gli amministratori del 2013 non eletti nel 2016, avrebbero dovuto ricevere la lettera da parte dell’Ente. E qui la situazione si complica ancora: c’è chi ha ricevuto la lettera, come la consigliera Maria Valentino, e ha pagato quello che era previsto. Chi ha ricevuto la lettera ma non ha pagato. Chi non ha ricevuto la lettera, come nel caso dell’avvocato Pasquale Napoletano. Come tutto questo rischia di travolgere l’amministrazione e la campagna elettorale? Semplice. Il problema in questi giorni è stato posto all’attenzione del candidato sindaco Pio Del Gaudio, che avrebbe dovuto restituire la somma di 18.458 euro. Esiste una incompatibilità tra la candidatura o l’elezione per chi deve restituire i soldi al Comune? Esiste come ben spiega il ministero dell’Interno. E qui la questione si sdoppia. Da un lato gli amministratori del 2013 non rieletti del 2016 che, se non versano i soldi sarebbero incompatibili in caso di rielezione e dovrebbero decadere (quindi, in pratica, che la fai a fare la campagna elettorale se vinci e poi ti trovi fuori dal consiglio?). Dall’altro lato gli amministratori del 2013 rieletti nel 2016 e ancora in carica. Questi hanno rateizzato il loro debito nei confronti del comune. Per il ministero dell’Interno, però, la rateizzazione non estingue il debito se non con il pagamento dell’ultima rata. “In caso di debito liquido ed esigibile in capo all’amministratore nei confronti del proprio ente, l’amministratore si trova in una posizione di incompatibilità. La incompatibilità verrà meno quando il debito sarà estinto. La rateizzazione del debito richiesta al proprio ente non è sufficiente a far venir meno l’ipotesi di incompatibilità. E’ solo una semplice modalità di pagamento”. Questo scrive il ministero degli Interni. Il panico sorge nella politica casertana perché se il ministero degli Interni (che riporta due sentenze della Corte di Cassazione) ritiene che fino al pagamento dell’ultima rata sussista una condizione di incompatibilità, questo potrebbe significare la decadenza degli eletti. Una slavina che porterebbe allo scioglimento del consiglio comunale e alla caduta del sindaco con l’annullamento di tutti gli atti approvati in questi anni, dal Puc al digestore. La questione riassunta è questa. Per ora si lavora per cercare di capire se esiste un termine oltre il quale non si possa richiedere la decadenza degli amministratori o se, pagato comunque il rateizzo ed estinto il debito la questione è da considerarsi chiusa. Tutto lavoro per gli amministrativisti.

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