Ex Embraco, tavolo al Mise: slittano i licenziamenti, cig fino a luglio

La settimana scorsa il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti aveva precisato come l'unica soluzione percorribile fosse il 'metodo Corneliani', cioè la formula utilizzata per la storica azienda tessile di Mantova salvata dal fallimento grazie alla formula dell'investimento privato e pubblico nel capitale

Foto LaPresse - Deka Mohamed

TORINO – Quando ormai sta per scadere il tempo, arriva l’annuncio della viceministra allo Sviluppo Economico, Alessandra Todde, tramite i microfoni di Sky Tg24. I 400 operai della ex Embraco di Riva di Chieri (Torino) non verranno licenziati il 25 aprile. Durante il tavolo in videoconferenza con i sindacati “è stato chiarito il tema della tempistica legata al licenziamento dei lavoratori dell’ex Embraco, con il curatore fallimentare che ha chiarito in maniera inequivocabile che la cassa di cessazione durerà fino al suo termine, quindi luglio. E che ci sarà un tavolo tecnico con il ministero del lavoro per trovare possibili soluzioni per l’estensione”, spiega.

E, a proposito del progetto Italcomp, che coinvolge, oltre alla ex Embraco, anche la Acc di Belluno, aggiunge che “noi puntiamo a far funzionare le due fabbriche facendo compressori in qualunque modo sia possibile. Vorrei essere pragmatica, non dobbiamo approcciarci ai progetti con pregiudiziali ideologiche, dobbiamo farli funzionare. Se ci sono investitori privati che sono disponibili a sostenere il progetto, considerando che Acc non ha le dimensioni per stare da sola sul mercato, bene vengano. Se si vuole sostenere questo tipo di produzione e non vedere questa capacità produttiva morire, andare via da questo Paese, occorre investire. Quello che va sostenuto è l’idea della produzione”.

La linea dei sindacati

I sindacati, però, precisano che la procedura di licenziamento dei 400 lavoratori ex Embraco prosegue, ma non sarà effettiva fino all’esaurimento degli ammortizzatori sociali il 22 luglio 2021. Il ministero del Lavoro ha dichiarato che ci sono le condizioni per autorizzare la Cig per Covid. Nei prossimi giorni il Mise produrrà un verbale nel quale le istituzioni si impegnano ad autorizzare gli ammortizzatori sociali per i lavoratori di Riva di Chieri, a garantire la liquidità per il prosieguo delle attività industriali di Mel e a sviluppare il progetto Italcomp. Poiché i licenziamenti non sono formalmente sospesi, in attesa del tavolo tecnico tra la curatela fallimentare di Ventures e il ministero del Lavoro per autorizzare la Cig per Covid, Fim, Fiom, Uilm e Uglm Torino hanno organizzato un presidio dei lavoratori ex Embraco lunedì prossimo, 26 aprile, alle ore 10.30 in piazza Castello a Torino.

Il tavolo al Mise

La settimana scorsa il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti aveva precisato come l’unica soluzione percorribile fosse il ‘metodo Corneliani’. Cioè la formula utilizzata per la storica azienda tessile di Mantova salvata dal fallimento grazie alla formula dell’investimento privato e pubblico nel capitale. Il passo successivo, anche per Acc-Embraco, sarebbe quello di provare a individuare uno o più imprenditori che abbiano fiducia nel progetto industriale e accettino la scommessa di salvare e rilanciare queste due realtà.

“Il momento è propizio – aveva spiegato il ministro – perché ci sono le condizioni migliori possibili per imprenditori che volessero accettare la scommessa. Lo Stato mette a disposizione una serie di strumenti impensabili fino a poco tempo fa”, aveva detto facendo riferimento all’equity, cioè alla possibilità di entrare nel capitale come socio di maggioranza per i privati e minoranza per lo Stato. Per la buona riuscita dell’operazione – aveva precisato il ministero – bisognerà mettere a disposizione anche gli ammortizzatori sociali ordinari e straordinari di competenza del ministero del Lavoro.

(LaPresse)

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