Vaccini, Palù (Aifa): “Posticipando il richiamo copriamo subito i 60enni a rischio”

Le parole del presidente dell'Agenzia italiana del farmaco e componente del Cts

Giorgio Palù (Foto Roberto Monaldo / LaPresse)

MILANO – La seconda dose dei vaccini a Rna messaggero (Pfizer-BioNTech e Moderna) andrà distanziata di 42 giorni dalla prima, non più di 21 giorni. “Non è un suggerimento. È un’indicazione on label, cioè riportata sulla scheda di accompagnamento del farmaco, il cosiddetto bugiardino, che contraddice la raccomandazione inizialmente rilasciata dai valutatori di Amsterdam”. Lo dice, in un’intervista al Corriere della Sera, Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco e componente del Cts. “L’efficacia di un vaccino e la sua immunogenicità – aggiunge – non vengono compromesse se il richiamo viene spostato fino a un massimo di 42 giorni”.

La decisione di spostare in avanti la seconda dose è stata presa perché “si è calcolato che così facendo si hanno a disposizione dosi sufficienti per proteggere velocemente circa 3 milioni di over 60, attualmente meno coperti dal vaccino ed esposti a significativo rischio di mortalità da Covid 19, pari al 3 per cento”.

Sulla contestazione arrivata da Pfizer, che e ricorda che il suo composto è stato studiato per una seconda somministrazione a 21 giorni, Palù replica: “Un’industria non può dettare scelte che dipendono dagli enti regolatori e che vengono prese anche sulla base dei risultati osservati sul campo, su decine di milioni di persone e quindi non limitati agli studi di validazione su poche decine di migliaia di casi”.

(LaPresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome