Lavoro, sindacati lunedì da Draghi. Landini: “Più che patti fare accordi e contratti”

"Un vero Patto per l’Italia" tra lavoro e impresa per costruire insieme "accordi" e indicare strade e strumenti "che la politica stenta a vedere".

Foto Filippo Attili/Palazzo Chigi/LaPresse

ROMA – “Un vero Patto per l’Italia” tra lavoro e impresa per costruire insieme “accordi” e indicare strade e strumenti “che la politica stenta a vedere”. Dal palco dell’assemblea di Confindustria, Carlo Bonomi si rivolge direttamente ai leader delle tre grandi confederazioni sindacali: ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil – Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri – il numero uno di viale dell’Astronomia ricorda i tanti nodi da sciogliere sul lavoro, su come cambiarlo e migliorarlo, su come pagarlo di più. “Non siamo partiti in lotta” spiega, sottolineando che l’obiettivo deve essere quello di “cooperare insieme per più occupazione e più sicurezza sul lavoro”. Temi che saranno al centro del confronto tra i sindacati e il premier Mario Draghi dopo che quest’ultimo li ha convocati a palazzo Chigi.

Anche il presidente del Consiglio durante il suo intervento al Palasport rimarca che “serve un patto per l’Italia e nessuno può chiamarsi fuori”, per poi aggiungere che si punta a rafforzare gli strumenti di integrazione salariale per tutelare meglio chi perde il lavoro, e ad avviare una riforma delle politiche attive. “Bisogna essere aperti ai suggerimenti anche al di fuori della sfera pubblica” è il messaggio di Draghi che lunedì pomeriggio si confronterà coi sindacati per discutere di salute e sicurezza sul lavoro. “Arriveremo lì con le nostre proposte” fa sapere Landini, aggiungendo di essere “molto pratico”. “Non so cosa voglia dire la parola ‘patto’, voglio capire cosa c’è dentro – confessa -. Il patto che proporrei è di fare accordi e contratti, che riconoscano il valore del lavoro, di superare la precarietà e affermare diritti uguali per tutti. A me sembra che questo sia l’elemento centrale”. Ma non solo visto che sul tavolo ci sono pure le riforme del fisco, delle pensioni, degli ammortizzatori sociali. E sullo smart working aggiunge: “Non credo ci sia bisogno di fare un accordo specifico, penso vada regolato nei contratti nazionali”.

Agli inviti di Bonomi e Draghi “al grande patto”, poi, risponde anche il segretario Uil Bombardieri ricordando che “noi non ci siamo mai sottratti né al confronto né agli accordi. Siamo pronti a fare la nostra parte sapendo che probabilmente su lavoro, sicurezza, fisco, pensioni, delocalizzazioni e responsabilità sociale, politiche industriali e transizione ecologica non la vediamo allo stesso modo. Ma se finiscono gli insulti noi siamo pronti”. Per la Cisl, infine, è “importante” l’apertura e la disponibilità di Confindustria e di Draghi a cominciare a costruire “un moderno patto sociale” per crescita, sviluppo e lavoro”. “E’ la via necessaria – rimarca Sbarra – per gestire nella concertazione la fase di ripartenza del paese”.

Di Ronny Gasbarri

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