ROMA – Il successore di Vito Petrocelli alla presidenza della commissione Esteri del Senato deve essere sempre un esponente del M5s. A reclamare il ruolo, senza troppi giri di parole, è il presidente del Movimento, Giuseppe Conte. “Noi legittimamente rivendichiamo la presidenza”, afferma l’ex premier nel giorno in cui i gruppi parlamentari hanno designato i nuovi componenti della commissione. Le forze politiche hanno riproposto in sostanza i commissari uscenti che si erano dimessi per arrivare alla rimozione di Petrocelli, finito nel mirino per le sue posizioni filorusse.
Novità perciò solo tra i 5s che, oltre a confermare Gianluca Ferrara, Simona Nocerino e Paola Taverna, hanno indicato al posto di Petrocelli e del collega Alberto Airola l’ex capogruppo di Palazzo Madama, Ettore Licheri e il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Quest’ultimo, tuttavia, in quanto membro del governo, è stato sostituito dall’attuale presidente dei senatori pentastellati Mariolina Castellone. Il nodo della presidenza sarà sciolto all’inizio della prossima settimana.
Martedì è infatti in programma a Palazzo Madama una riunione tra i capigruppo di maggioranza, mentre per mercoledì mattina alle 9 è stata convocata la commissione “per dare luogo ai necessari adempimenti” legati alla composizione e al successivo voto per l’elezione del nuovo presidente, dei due vice e dei due segretari. Elezione che secondo Conte dovrebbe concludersi con un esito scontato, ovvero con la nomina di un grillino. Ma chi? Di certo non Ferrara, già ‘bruciato’ in seguito alle polemiche sulle posizioni da lui espresse in passato, giudicate antiamericane e filorusse.
In ballo ci sarebbero quindi proprio il ‘contiano’ Licheri e la ‘dimaiana’ Nocerino che, secondo una fonte appartenente alla commissione Esteri, potrebbe contare già su “almeno dieci voti”. Per la fumata bianca, nelle prime due votazioni, sono necessarie 12 preferenze (su 22 membri), mentre dalla terza basta la maggioranza semplice. A favore della Nocerino, inoltre, ci sarebbero anche altri numeri, ovvero quelli relative alle altre commissioni di Palazzo Madama. “Dieci su 14 sono presiedute da uomini”, ricordano fonti parlamentari in Senato, spiegando che si starebbe ragionando sulla possibilità “di assegnare per la prima volta in assoluto la commissione Esteri ad una figura femminile”.
Insomma, una presidente donna che permetterebbe al Movimento anche di ‘pareggiare’ i conti avendo già nel ruolo Daniele Pesco (commissione Bilancio), Gianni Girotto (Industria) e Susy Matrisciano (Lavoro). Ad opporsi all’automatico avvicendamento è però il capogruppo di Iv, Davide Faraone. “Smonteremo anche questo pasticciato tentativo di blitz – ha annunciato – così come abbiamo alla fine ottenuto la decadenza di Petrocelli”.
Un altro blitz potrebbe però concretizzarsi nel caso in cui mancasse accordo tra i gruppi. Secondo alcuni rumor, infatti, la presidenza potrebbe ‘interessare’ anche Forza Italia, unica forza di maggioranza al momento priva di un presidente di commissione a Palazzo Madama. Ecco perché per il post-Petrocelli è cominciato a circolare anche il nome di Stefania Craxi, vicepresidente uscente della Esteri.(LaPresse)