Ucraina, i russi si ritirano dall’isola dei Serpenti

A local resident walks next to a house destroyed in a Russian shelling in Kramatorsk, Ukraine, Wednesday, May 25, 2022. (AP Photo/Andriy Andriyenko)

KIEV –  Secondo la Tass “le forze russe hanno annunciato il ritiro dall’Isola dei Serpenti per non ostacolare gli sforzi dell’Onu per liberare le esportazioni alimentari ucraine”, anche se “a Kiev non sarà consentito di usare l’isola come base per le sue esportazioni”. Ma in queste ore secondo notizie proveniente dai filorussi “una prima nave carica di 7mila tonnellate di grano ha lasciato il porto ucraino di Berdyansk diretta verso ‘Paesi amici’. Le riprese satellitari hanno anche smentito quanto asserito dai russi, ovvero che “il centro commerciale in quel momento fosse chiuso”. Inoltre “a Kremenchuk non c’erano depositi con attrezzature militari, ma un impianto che produceva macchinari per la miscelazione dell’asfalto”.

L’attacco al centro commerciale

Quanto accaduto al centro commerciale Amstor di Kremenchuk lo scorso lunedì è partito dallo spazio aereo della regione russa di Kursk. La notizia è stata data dal Servizio di sicurezza ucraino Sbu, secondo cui “i missili X-22 sono stati lanciati dai bombardieri Tu-22M3 decollati dall’aeroporto di Shaykovka nella regione di Kaluga, nella Federazione Russa”

Altre vittime

Dopo l’attacco russo di ieri a Mykolaiv ai danni di un edificio residenziale il bilancio dei morti nelle ultime ore è salito a 6 oltre ai 6 feriti ricoverati. La ha detto l’amministrazione militare regionale.

I ringraziamenti

Intanto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky ha avuto parole di elogio verso la Gran Bretagna per l’apporto militare finora fornito al sua Paese nella guerra contro la Russia: “Sono grato al premier britannico Boris Johnson – ha detto – per lo stanziamento di un altro miliardo di sterline per l’assistenza alla sicurezza dell’Ucraina. Il Regno Unito è nostro vero amico e partner strategico. Apprezziamo il costante sostegno della leadership all’Ucraina nel contrastare l’aggressione russa”.

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