Banche, Fabi: Italia indietro per e-banking, a livello di Grecia e Turchia

Gli strumenti digitali, infatti, non sono ancora così accessibili e diffusi a tappeto

Foto Valerio Portelli/LaPresse 01-10-2019 Roma, Italia Def 2019 - Pagamenti elettronici contro evasione fiscale Cronaca Nella foto: Pos e carte di credito Photo Valerio Portelli/LaPresse 01 October 2019 Rome, Italy Def 2019 - Electronic payments against tax evasion News In the pic: Pos and credit cards

ROMA – Sull’accesso alla banca attraverso canali digitali l’Italia ha fatto passi in avanti, raddoppiando la percentuale di popolazione che utilizza l’e-banking, ma resta ancora a livelli di paesi come Grecia e Turchia. Lo osserva la Fabi in un suo rapporto.

Nonostante la recente accelerazione dell’evoluzione digitale del sistema bancario italiano, l’analisi del tasso di ebanking della popolazione europea mostra preferenze diversificate tra i paesi e un grado di “maturità digitale” a diverse velocità.

Nel 2012, in Italia, solo il 21% della popolazione si avvaleva dei servizi ebanking, un dato al di sotto della metà della media europea, pari al 38%, e ampiamente distante dal tasso di digitalizzazione bancaria dei cittadini dei maggiori paesi.

 Emilia Romagna e Toscana sono, invece, le regioni che presentano il maggior tasso di bancarizzazione del territorio nazionale: la popolazione che risiede in comuni senza banche, infatti, corrisponde, rispettivamente, solo all’1,2% e all’1,5% del totale. In termini assoluti, la regione con il maggior numero di comuni senza banche è il Piemonte (713 enti locali, 587mila abitanti), seguita da Lombardia (483 enti locali, 575mila abitanti) e, più staccate, Calabria (280 enti locali, 531mila abitanti), Campania (280 enti locai, 699mila abitanti), Lazio (179 enti locali, 245mila abitanti), Abruzzo (173 enti locali, 160mila abitanti). In Sicilia e in Sardegna, i comuni senza banche sono rispettivamente 132 (320mila abitanti) e 111 (96mila abitanti).

Quanto alla dimensione demografica, si va da realtà non significative, con poche decine di abitanti, a enti locali con oltre 10.000 residenti (13 complessivamente, 10 dei quali in Campania): nell’elenco dei 3.062 comuni senza banca, i più piccoli sono entrambi in Lombardia, Pedesina (Sondrio) e Morterone (Lecco), e hanno rispettivamente 30 e 34 abitanti; mentre il primo nella classifica è Pollena Trocchia (Napoli, Campania) con 13.514 cittadini che non possono contare più su neanche un’agenzia o uno sportello bancario a portata di mano.

Dalla ricerca, realizzata incrociando i dati statistici della Banca d’Italia e dell’Istat aggiornati a fine 2021, emerge, dunque, osserva Fabi, il vistoso allontanamento delle banche dai territori, di pari passo all’avvento delle nuove tecnologie, che spingono a promuovere canali digitali, e alla comune attenzione, da parte dei vertici del settore bancario, alla riduzione dei costi. Così, mentre quasi tutte le banche si affrettano a chiudere le agenzie – fondando questa strategia sull’aumento della clientela che preferisce accedere ai servizi bancari coi canali digitali – c’è una fetta rilevante della popolazione italiana che di fatto è dimenticata: una situazione che inevitabilmente creerà enormi disagi anche di tipo pratico sia per le famiglie sia per le imprese, specie quelle più piccole.

Gli strumenti digitali, infatti, non sono ancora così accessibili e diffusi a tappeto, sia per ragioni anagrafiche sia per una scarsa copertura della rete internet nel territorio nazionale, che dovrebbe essere implementata secondo gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr); ne consegue, conclude Fabi, che la desertificazione bancaria può provocare da un lato un forte limite nell’accesso ai servizi bancari (dalla richiesta di finanziamenti alla consulenza per gli investimenti), dall’altro può spingere la clientela fuori del circuito finanziario legale e, quindi, dell’economia, a vantaggio di organizzazioni criminali, con conseguenti danni per la crescita del Paese e anche per le finanze pubbliche in termini di minor gettito nelle casse dello Stato.

LaPresse

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