MILANO – “Non guardiamo i sondaggi e occupiamoci poco degli avversari”. Così il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini intervistato da La Stampa.
Stefano Bonaccini lancia qualche idea su come affrontare il mese che ci separa dalle elezioni. Senza voler sentir parlare del 26 settembre, il day after che potrebbe aprire una resa dei conti dentro al suo partito – “chi parla del 26 vuol dire che ha già dato per certa la sconfitta» – ma promettendo una futura discussione sul «consenso reale» delle correnti e la «selezione della classe dirigente».
“Ma io non dico “fate come me”, dico solo che le previsioni si possono ribaltare. Peraltro, usciamo dall’idea delle “zone rosse”: poco prima delle nostre elezioni, avevamo straperso l’Umbria. Non ci sono più luoghi inviolabili”, aggiunge. “Non bisogna essere né spaventati, né preoccupati. Noi guardammo poco i sondaggi e ci occupammo poco degli avversari, anche quando ci chiedevano “quando farete le valigie?”: questo consiglierei di fare anche oggi. Fare proposte credibili e affidabili. E sono persuaso che, così, si può convincere almeno una parte dei tantissimi indecisi che ancora ci sono”, prosegue.
(LaPresse)