Minacce al direttore, in aula i testimoni

Maria Bertone, direttore di Cronachedi.it, Cronache di Napoli e Cronache di Caserta
Maria Bertone, direttore di Cronachedi.it, Cronache di Napoli e Cronache di Caserta

NAPOLI (Anastasia Leonardo) – Entra nel vivo il processo al killer dei Casalesi Giovanni Cellurale per le minacce di morte al direttore di Cronache di Napoli e di Caserta Maria Bertone. L’uomo, oggi 50enne e originario di Aversa, è detenuto presso il carcere di San Gimignano dove sconta l’ergastolo per un omicidio commesso per conto del clan di Casal di Principe, fazione Bidognetti. In una lettera manoscritta e firmata, inviata l’anno scorso alla redazione di Cronache, minacciò di “far saltare in aria” il direttore del nostro giornale e tutta la sua famiglia, oltre a spararle “dieci proiettili tutti in bocca”. Non solo. Scriveva anche che avrebbe chiesto a chiunque uscisse prima di lui o alle persone già libere di portare a compimento la sua condanna a morte. Il direttore Bertone sporse immediatamente denuncia ai carabinieri di Marcianise, che avviarono le indagini e scoprirono che non si trattava di un falso. L’uomo che firmava la lettera contenente le gravi minacce era proprio lui, Giovanni Cellurale. Dichiarazioni di solidarietà al direttore, subito dopo il grave episodio, furono pronunciate dall’allora presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, dal suo vice Ettore Rosato, dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca dal presidente di Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie don Luigi Ciotti, dalla deputata di Liberi e Uguali Rina Valeria De Lorenzo, che ha presentato anche una interrogazione parlamentare sulla vicenda, dai vertici dell’Ordine dei Giornalisti e della Federazione Nazionale della Stampa e da numerosi altri esponenti del mondo della politica e di quello delle istituzioni. Una vicenda che destò scalpore e preoccupazione, data la vera e propria “chiamata alle armi” che il ras dei Casalesi faceva “a quelli che stanno fuori” per portare a termine il suo disegno criminoso.

Il pubblico ministero Fabrizio Vanorio, sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha chiesto e ottenuto dal giudice per l’udienza preliminare Linda D’Ancona il rinvio a giudizio del pericoloso criminale. Il pm Vanorio ha chiesto che siano sentiti in aula in qualità di testi, davanti al giudice del dibattimento (terza sezione penale, collegio B, tribunale di S. Maria Capua Vetere), la direttrice minacciata e due dei carabinieri della Compagnia di Caserta che hanno svolto le indagini. L’escussione dei tre è prevista per questa mattina. Il direttore Bertone, presente a tutte le udienze, sarà rappresentata dall’avvocato di fiducia Gennaro Razzino

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