Pizzo dei gadget scudetto, ambulanti nel mirino dei clan

NAPOLI – Gli agenti di polizia e i carabinieri sono ancora al lavoro per ricostruire la mattinata di follia vissuta giovedì a Ercolano, dove nel giro di pochi istanti sono dovuti intervenire per due eventi che pare siano collegati tra loro. Un venditore ambulante di gadget del terzo scudetto del Napoli contraffatti è stato aggredito da due persone in sella a uno scooter. Pare che sia nato un conflitto a fuoco, come testimonia il bossolo e le tracce ematiche rinvenute in via Mare. Il 40enne, ascoltato in commissariato, proprietario della bancarella su cui erano in vendita prodotti contraffatti con il simbolo del terzo tricolore della squadra azzurra, ha riferito di essere stato avvicinato da due sconosciuti, i quali per motivi che il venditore ambulante non ha saputo descrivere, gli hanno puntato contro un’arma da fuoco. Pare che l’uomo abbia negato di aver ingaggiato un conflitto a fuoco. Sembrerebbe che abbia riferito di essere scappato e di essersi rifugiato in un condominio, dove è stato raggiunto dagli agenti di polizia, che l’hanno scortato in commissariato per raccogliere la sua testimonianza. Contemporaneamente all’ospedale Maresca di Torre del Greco si è presentato un 28enne, Emanuele Nocerino, con una ferita di arma da fuoco alla mano. Ai carabinieri intervenuti dopo la segnalazione dei medici del Pronto soccorso, ha raccontato di essere stato vittima di un tentativo di rapina. Le suo dichiarazioni sono al vaglio. Infatti i militari dell’Arma sono al lavoro per scoprire se l’uomo avesse partecipato al conflitto a fuoco segnalato a Ercolano.

La situazione è ingarbugliata. L’unica certezza riguarda il fatto che un venditore ambulante di gadget dello scudetto del Napoli contraffatti è stato aggredito. Per questo motivo le indagini delle forze dell’ordine si sono rivolte subito sul pizzo dei prodotti falsi, business su cui i clan hanno investito ingenti risorse economiche, fiutando la possibilità di tuffarsi in un giro di affari di centinaia di migliaia di euro. Infatti in città bandiere, maglie, sciarpe e cappelli con i loghi dello scudetto e del Calcio Napoli sono spuntati da metà gennaio, da quando gli azzurri hanno travolto la Juventus allo stadio Maradona (5-1), facendo intendere di avere la strada spianata verso la conquista del tricolore dopo 33 anni di attesa. Il business dei gadget scudetto contraffatti si è intensificato a Pianura, dove a causa delle estorsioni nei confronti dei venditori ambulanti a cui viene imposto la rete di approvvigionamento dei prodotti falsi da mettere in commercio, si è riaccesa la faida tra gli Esposito-Calone-Marsicano e i Carillo-Perfetto. Ma pare che il business si sia esteso anche nelle altre zone del capoluogo partenopeo e nelle città in provincia di Napoli, come dimostra l’agguato avvenuto a Ercolano. Il raid nei confronti del ‘titolare’ della bancarella è la conferma che chi non rispetta le regole dei clan rischia la punizione.

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