NAPOLI – L’oceano produce fino all’80% dell’ossigeno del pianeta e rappresenta il vero polmone della Terra. Le piante marine sono piante a tutti gli effetti: basti pensare che producono più del 50% dell’ossigeno che respiriamo e che assorbono una quantità di anidride carbonica 35 volte superiore rispetto alle foreste terrestri. Per sensibilizzare sull’importanza del mare e delle sue foreste per la vita dell’uomo sul Pianeta, Marevivo ha partecipato a uno dei maggiori eventi su piante, fiori e sostenibilità, ovvero la mostra mercato FloraCult. La manifestazione, ormai alla dodicesima edizione, è promossa e organizzata da Ilaria Venturini Fendi, imprenditrice agricola e designer, con la collaborazione dell’esperta di giardini Antonella Fornai e dell’architetto Francesco Fornai. Il tema scelto per questa edizione è il rapporto uomo/natura, con particolare attenzione all’equilibrio ideale che l’uomo dovrebbe ricercare con l’ambiente.
GIARDINO MARINO
Tra incontri con scrittori, artisti, paesaggisti, esperti del verde e dell’ambiente, la Presidente DI Marevivo Rosalba Giugni ha parlato della meraviglia dei “giardini del mare“, ovvero delle foreste marine sommerse, l’insieme degli organismi vegetali presenti nelle nostre acque che svolgono un ruolo fondamentale nella produzione di ossigeno, nella lotta ai cambiamenti climatici e nel mantenimento degli equilibri naturali indispensabili per la nostra vita e per quella del nostro Pianeta. Lo ha fatto rilanciando una delle ultime campagne nazionali di Marevivo, che da sempre si occupa della tutela delle praterie sommerse, a partire da quelle di Posidonia oceanica – dal nome “Replant – Diamo ossigeno al Pianeta”, un progetto di divulgazione scientifica e sensibilizzazione che vuole aumentare la consapevolezza dei cittadini riguardo il ruolo vitale di questi ambienti marini minacciati dalle attività umane, mettendo in pratica sperimentazioni di piantumazione della Cymodocea nodosa, con l’obiettivo di poter un giorno riforestare il mare così come si fa sulla Terra.
POSIDONIA
Uno tra i fenomeni più gravi di degrado del Mediterraneo è senza dubbio quello legato all’attività di pesca a strascico che, svolta illegalmente in prossimità delle coste, distrugge le praterie di posidonia. La Posidonia oceanica è una pianta marina caratteristica del Mediterraneo, che forma vaste praterie in cui trovano riparo diverse migliaia di specie animali. Inoltre, la Posidonia ha un ruolo fondamentale nella difesa dei litorali, in quanto, agendo da ammortizzatore nei confronti del moto ondoso, ostacola l’azione erosiva delle coste ad opera del mare. Nel 1990 è partita l’operazione che ha previsto un intervento sperimentale di riforestazione con messa a dimora di talee per un’estensione di quasi 2.000 metri quadrati di fondale. Nel 1991 Marevivo ha poi esteso la campagna anche a livello internazionale cercando di realizzare azioni concrete di salvaguardia della pianta attraverso azioni sinergiche di intervento tra i paesi mediterranei. L’iniziativa si è avvalsa del contributo della Marina Militare Italiana che ha messo a disposizione le navi scuola Amerigo Vespucci e Palinuro e delle Poste Italiane che hanno realizzato per l’occasione un francobollo ed appositi annulli postali. Infine, a partire dal 1992, Marevivo ha realizzato, grazie al contributo dell’Enel, un primo esperimento in cui piantine di Posidonia oceanica sono state riprodotte in vitro. Questa tecnica innovativa ha indicato la possibilità di realizzare in tempi brevi la propagazione della Posidonia a partire da protoplasti ed embrioni sterili. I risultati di questo esperimento sono stati presentati a Barcellona in occasione del XX Anniversario della Convenzione. Visti i risultati positivi di questo esperimento e l’urgenza di un intervento di salvaguardia, Marevivo ha ritenuto necessario adoperarsi per la stesura di una proposta di legge per la sua tutela, e di sensibilizzare gli altri paesi del Mediterraneo affinché seguissero l’esempio dell’Italia e degli altri paesi – Spagna e Francia – dove una legislazione è già esistente. La legge è stata presentata nel 1997 dall’onorevole Pecoraro Scanio.
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