Napoli. Avanzano i Contini, il diktat ai ‘cani sciolti’: giù le mani dai turisti

Prediligere gli affari e tenere le forze dell’ordine alla larga

NAPOLI – Una lunga partita a scacchi, quella tra Alleanza di Secondigliano e Mazzarella, che spesso riescono a posare le armi e trovare accordi. D’altronde, la posta in gioco è corposa: gli affari illeciti fruttano centinaia di milioni di euro all’anno. E se in alcuni quartieri gli equilibri criminali tra i due maxi cartelli sono solidi, in alcune zone del capoluogo la partita è ancora aperta. Non ci sono soltanto Pianura, Ponticelli, Chiaia e Miano a preoccupare gli investigatori dell’antimafia. Nelle ultime settimane i riflettori sono puntati su Forcella, il ‘ventre molle’ della città, l’ex regno dove i Giuliano hanno dettato legge per decenni, partendo dal contrabbando di sigarette e dalle bische clandestine e arrivando a infiltrarsi in affari milionari. Nei business che contano e che spostano gli equilibri. Poi il legame sancito col sangue con il clan Mazzarella del rione Luzzatti di Poggioreale e il quartiere che è passato nelle mani della famiglia Giuliano-Mazzarella. Una bandiera che potrebbe essere messa in discussione dall’avanzata di uno tra i clan più potenti di Napoli: i Contini, che insieme ai Bosti del centro storico, ai Mallardo di Giugliano e ai Licciardi della Masseria Cardone di Secondigliano, vanno a comporre l’Alleanza di Secondigliano, l’organizzazione criminale – documenti della Direzione investigativa antimafia alla mano – più influente e più estesa tra Napoli e provincia. Forcella è un quartiere ‘ricco’ da un punto di vista di introiti criminali. Nel rione esiste il business della prostituzione, quello della falsificazione (con le stamperie fuorilegge che proliferano ogni giorno di più, complici i successi del Calcio Napoli), l’affare dello spaccio di sostanze stupefacenti, le estorsioni alle piccole realtà commerciali della zona e alle imprese edili. E poi c’è il turismo, vero fiore all’occhiello del ‘nuovo’ corso vissuto dal quartiere, che negli ultimi anni si sta ripulendo dell’immagine di roccaforte della camorra. Turismo significa strutture ricettive, guadagni facili, puliti, significa parcheggi da gestire, pizzerie e bar da ‘proteggere’. Lo sanno bene i vertici delle organizzazioni criminali, che hanno imposto una regola ai ‘cani sciolti’: giù le mani dai turisti. Niente rapine, dunque, niente scippi e nemmeno borseggi. I turisti vanno trattati con i guanti perché portano denaro cash che fa girare l’economia interna del quartiere. Il diktat viene esteso anche e soprattutto alle baby gang che presidiano i vicoli. Le nuove leve della microcriminalità provano, ‘colpo’ dopo ‘colpo’ ad accreditarsi agli occhi dei boss così da scalare le gerarchie del clan. I Contini, a Forcella, con i vertici dei Mazzarella in carcere, non vogliono ‘guai’. Meglio evitare la presenza di forze dell’ordine e prediligere gli affari, quelli veri, quelli che contano.
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