CAIVANO – Operazione legalità a Caivano: lo Stato aggredisce la camorra passando per una porta secondaria, andando a esercitare pressione su uno degli indotti economici principali dei clan. Ha avuto inizio, infatti, l’attività di censimento dei circa 700 appartamenti del Parco Verde al fine di accertare la regolare occupazione degli stessi. Un business, quello degli alloggi popolari, da sempre nelle mani dei clan. In principio furono i Sautto-Ciccarelli a gestire l’affare milionario, con la cosca che lo ha portato avanti per anni, sulla scia di quanto accade da sempre in tante altre realtà della provincia e del capoluogo (su tutte a Ponticelli) ma anche nelle altre periferie d’Italia, dove i rioni popolari sono da sempre roccaforti delle organizzazioni malavitose che decidono chi può vivere in un quartiere, quali famiglie possono abitare in una palazzina, dietro corresponsione di canoni ‘paralleli’ a quelli legali. Poi sono arrivati i blitz della Dda, le condanne e i pentimenti, e la mala di Caivano è traghettata nel clan Gallo-Angelino, smantellato a luglio. Oggi a portare avanti le attività illecite, comprese le occupazioni degli alloggi popolari, sono le nuove leve della criminalità organizzata, nuovi gruppi composti anche da giovanissimi, armati fino ai denti, spavaldi e scatenati a tal punto da compiere incursioni e raid di piombo (tre in una settimana) anche oggi che i rioni popolari sono blindati, sotto il naso delle forze dell’ordine, sfidando lo Stato.
L’intervento dello Stato
Stato che ora sta seriamente pensando di incrementare la presenza di uomini in divisa nei rioni della camorra, valutando l’idea di estendere a Caivano il progetto ‘Strade sicure’ che porterebbe nei bunker dei clan i militari dell’Esercito italiano. Potrebbe essere questa la prossima mossa del governo. Intanto, ieri, il Parco Verde ha fatto da teatro a un altro maxi blitz. Sin dalle prime ore della giornata la polizia di Stato, l’Arma dei carabinieri e la guardia di finanza hanno svolto una vasta operazione, con modalità “Alto Impatto”, all’interno del rione popolare e nelle località limitrofe dove sono state effettuate decine di perquisizioni. Al termine delle attività sono stati rinvenuti e sequestrati: sostanza stupefacente del tipo cocaina e hashish, armi e relativo munizionamento, denaro contante nonché impianti di videosorveglianza con telecamere poste a vigilanza di locali ed aree esterne.
Controlli a raffica
Sono stati effettuati controlli amministrativi finalizzati alla verifica del rispetto delle norme del codice della Strada e delle condizioni di salubrità ambientale e igienico-sanitaria dei vari immobili. In particolare, sono state identificate 79 persone, controllati 149 veicoli, di cui 12 sequestrati, sanzionato amministrativamente il titolare di un bar in via per mancata esposizione della tabella orari ed altresì contestate 46 violazioni del codice della strada. Durante il blitz scoperto anche un canile abusivo. Le operazioni di ieri rappresentano, ancora una volta, la presenza dello Stato in quei territori caratterizzati da un forte disagio. L’attività in questione è, tra l’altro, sintomatica di un piano strategico caratterizzato da interventi cadenzati e strutturati volti a riaffermare i principi di legalità. Anche ieri, come già successo martedì 5 settembre, sono stati impiegati oltre 400 operatori delle diverse forze dell’ordine. Le operazioni sono state controllate dall’alto dagli elicotteri del Reparto volo della polizia di Stato e della sezione aerea della guardia di finanza.
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