CASAL DI PRINCIPE – Hanno scelto di evitare il dibattimento. Al giudizio immediato, che aveva chiesto ed ottenuto la Dda di Napoli, gli imputati Emanuele Libero Schiavone, 33 anni, di Casal di Principe, e Francesco Reccia, 21 anni, di San Cipriano d’Aversa, accusati di armi e droga, hanno chiesto il rito abbreviato. E ieri il giudice l’ha accolta. Fra meno di due settimane la parola passa al pm Vincenzo Ranieri per la requisitoria. Ad assistere Schiavone e Reccia gli avvocati Paolo Caterino, Domenico Della Gatta e Domenico Dello Iacono.
Emanuele Libero Schiavone, dopo aver trascorso circa 12 anni ininterrottamente in cella, fu scarcerato ad aprile. Tornato a Casal di Principe, stando a quanto documentato dai carabinieri della locale Compagnia, si sarebbe attivato per riorganizzare la cosca che faceva riferimento al padre Francesco ‘Sandokan’ prima, e poi al fratello maggiore Nicola (dal 2018 collaboratore di giustizia). Incontrò vari personaggi che mostrarono disponibilità ad aiutarlo a rituffarsi nelle attività criminali. Tra i business illegali che avviò per ‘fare soldi’, c’era lo spaccio di narcotici (comprati all’ingrosso a Scampia) in piazza Mercato, zona dove è radicato proprio il gruppo Schiavone. Ad occuparsi di questa piazza, dice la Dda, Emanuele Libero Schiavone sarebbe stato affiancato da Reccia. Ed è in questa fase che si sarebbe scontrato con la compagine legata ai Bidognetti, che pure smerciava droga a Casal di Principe. Chi inneggiava a Cicciotto ‘e mezzanotte, al secolo Francesco Bidognetti, stando a quanto ipotizzato dagli investigatori, aveva reagito all’avanzata criminale di Schiavone jr con una stesa proprio in piazza Mercato, sparando con un’arma automatica proiettili in direzione dell’abitazione di casa Schiavone in via Bologna e di quella di Reccia, che si trova a San Cipriano d’Aversa. Dopo questi episodi, il figlio di Sandokan e Francesco Reccia, che si sarebbero armati per prepararsi a una reazione, fuggirono a Napoli, nel quartiere Santa Lucia, per organizzare la controffensiva. Ma lì i carabinieri li arrestarono lo scorso giugno. Adesso Schiavone si trova nel carcere di Taranto e Reccia a Secondigliano.
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