L’EDITORIALE. Solo chiacchiere e propaganda: non ci meritavamo questo 2024

Maria Bertone, direttore di Cronachedi.it, Cronache di Napoli e Cronache di Caserta
Maria Bertone, direttore di Cronachedi.it, Cronache di Napoli e Cronache di Caserta

Scrivere un editoriale di fine anno senza scivolare nella retorica è sempre una sfida. Ma farlo oggi, alla fine di questo 2024, ha un sapore amaro e un peso ancora più grande. Cosa sia stato quest’anno lo sappiamo tutti fin troppo bene: chiacchiere, promesse, propaganda. Le stesse identiche parole che campeggiavano in questi spazi esattamente dodici mesi fa, e che purtroppo continuano a descrivere la realtà in cui viviamo.

Vi risparmierò i riassunti, come l’anno scorso. Non c’è nulla da riassumere, se non la disillusione di una comunità che ha atteso e sperato, e che oggi si ritrova con il solito vuoto. Nessun bilancio, perché il bilancio è sotto gli occhi di tutti: la politica politicante, quella che piace citare a De Luca per marcarne le distanze quando in realtà ne è parte allo stesso modo, continua a svendere il bene comune per un piatto di lenticchie, e non certo perché è Capodanno. Un esempio su tutti: il progetto dell’aeroporto civile a Grazzanise, che avrebbe dovuto segnare un passo avanti epocale per il Mezzogiorno, è rimasto bloccato al palo. Lo studio di fattibilità della Regione, promesso per la fine del 2024, non è ancora pronto. Una data mancata, l’ennesima, che si aggiunge alla lunga lista delle incompiute.

La parola chiave di questo anno non è stata “impegno” come avevamo auspicato, ma “promesse”. Promesse vuote che si sono rivelate, ancora una volta, fumo negli occhi. Continuano a morire giovani poco più che bambini che di sera escono armati come se fosse la cosa più normale del mondo. Le periferie restano mondi a parte, con leggi a parte, enclave di illegalità tollerate e persino giustificate. Le vertenze lavorative che avrebbero richiesto soluzioni coraggiose si sono arenate nei tavoli di discussione, spesso più vicini agli interessi aziendali che a quelli dei lavoratori.

E i nostri rappresentanti istituzionali, quelli che abbiamo eletto per fare i nostri interessi?
Tutti bravi a parlare, a mostrarsi, a dispensare slogan. Ma di fatti, pochi o nessuno. A chi si è nutrito di propaganda, ricordiamo che non c’è chiacchiera che possa sostituire il cambiamento reale.

“Chiacchiere” è la parola chiave del 2024, e speriamo sia anche quella che ci lasciamo alle spalle con l’anno che viene. Perché di chiacchiere non ne possiamo più. Meritavamo di meglio. Meritiamo di meglio. Noi, intanto, continueremo a raccontare, a vigilare, a denunciare. Non ci fermiamo, perché qualcuno dovrà pur ricordare, anno dopo anno, che il cambiamento si misura dai fatti, non dalle parole. L’unica che vogliamo concederci è “auguri”.  Auguri a noi, con la speranza che il prossimo anno si apra finalmente con qualcosa di più solido delle promesse.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome