Pizzaiolo ucciso a Mergellina, ergastolo per il baby boss Valda

Francesco Pio Maimone e Francesco Pio Valda
Francesco Pio Maimone e Francesco Pio Valda

NAPOLI – “Ergastolo”. Poi le urla e le lacrime nel momento in cui i giudici della prima sezione della Corte d’Assise di Napoli hanno pronunciato la sentenza a carico di Francesco Pio Valda, 21enne di Barra, condannato per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, il pizzaiolo la cui vita è stata spezzata a 18 anni, a Mergellina, nella notte tra il 19 e il 20 marzo. Il verdetto è arrivato nel primo pomeriggio, al culmine di una giornata tesa, con i parenti della vittima in presidio davanti al Tribunale per chiedere giustizia. Per Valda è la seconda pesante condanna in 10 giorni: la prima è stata a 15 anni e 4 mesi per associazione mafiosa, in quanto è ritenuto dalla Dda al vertice dell’omonimo clan nel quartiere Barra. Stavolta però la pena è ancora più dura per aver ucciso, secondo i giudici, un 18enne senza alcuna ragione, per una lite per un paio di scarpe sporcate a due passi dai chioschi di Mergellina alla quale Francesco Pio Maimone non aveva neanche partecipato. Urla, la madre del 18enne, Concetta Napoletano: “Pio ha avuto la sua giustizia, deve esserci giustizia per tutti i ragazzi”. Prima della sentenza aveva preso la parola il padre di Pio, Antonio Maimone: “È arrivato il momento di deporre le armi. Mi auguro che questa giustizia possa arrivare anche per i familiari di tante altre vittime innocenti”. I giudici hanno condannato anche Alessandra Clemente, cugina di Valda, a due anni e sei mesi di reclusione, Salvatore Mancini a quattro anni, Giuseppina Niglio, nonna di Valda a quattro anni e sei mesi di reclusione e a una multa di 6mila euro, a Pasquale Saiz, a quattro anni di carcere. Ci sono state anche diverse assoluzioni come quella della sorella di Valda, Giuseppina, perchè “l’azione penale non doveva essere intrapresa” e quella per Giuseppe Perna, difeso dall’avvocato Davide Orefice, per il quale erano stati chiesti 8 anni di reclusione dal sostituto procuratore della Dda di Napoli Antonella Fratello. Dopo un lungo silenzio, solo lo scorso 7 novembre, Valda ha ammesso di aver fatto fuoco quella notte, dicendo però anche che i proiettili che avevano ucciso Francesco Pio erano stati esplosi da un’altra arma. Vano il tentativo di chiedere il rito abbreviato, così come la richiesta di assoluzione da parte dell’avvocato del 21enne, Antonio Iavarone. “Aveva 20 anni nel marzo del 2023 quando si è verificato l’omicidio. Valda è giovane, ha parlato, è incensurato, non ha sentenze passate in giudicato. Non voglio che Valda sia graziato, non voglio che siate clementi, ma voi avete il peso di questa decisione e non potete non tenerne conto. Il vostro compito è stabilire se gli elementi a vostra disposizione possono giustificare la condanna alla massima pena. Questo difensore ritiene di no”. Non i giudici, però, che lo hanno ritenuto colpevole di omicidio volontario aggravato e lo hanno condannato all’ergastolo con isolamento diurno per 6 mesi, chiudendo, per ora, una vicenda dolorosa per tutta Napoli.

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