ACERRA – Raid di piombo nella notte in via Dei Normanni, dove ignoti hanno esploso diversi colpi di arma da fuoco contro l’officina meccanica di Giovanni Catapane, 60 anni compiuti lo scorso agosto, pregiudicato del posto e legato in passato al traffico di stupefacenti. L’uomo, noto alle forze dell’ordine per reati di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio, è ritenuto un broker della droga con una lunga carriera criminale alle spalle. L’episodio è avvenuto nella notte: i proiettili hanno la saracinesca dell’attività La Meccanica Sud, Sul posto è intervenuta la polizia, che ha avviato i rilievi e acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza per cercare di ricostruire la dinamica dell’attentato. Gli investigatori stanno battendo la pista di un avvertimento legato agli ambienti criminali locali, ma al momento nessuna ipotesi è esclusa. Gli inquirenti stanno cercando di capire se l’intimidazione sia riconducibile a vecchi equilibri criminali o a nuovi assetti nello spaccio di droga in città.
Non si esclude che il raid possa essere un messaggio diretto a Catapane, che in passato ha avuto legami con ambienti della malavita. Mentre il padre è una figura nota nel mondo della criminalità, suo figlio Domenico Catapane, consigliere comunale di opposizione, risulta completamente estraneo alle dinamiche illecite. L’episodio ha inevitabilmente acceso il dibattito politico in città, con richieste di chiarimenti sulla sicurezza e sulle eventuali pressioni che il consigliere potrebbe subire per via delle vicende familiari. Il raid arriva in un momento di alta tensione sul fronte della sicurezza locale. Negli ultimi mesi si sono registrati diversi episodi di intimidazione e regolamenti di conti tra gruppi criminali, segnale di una lotta per il controllo del territorio. Le forze dell’ordine stanno intensificando i controlli, mentre il Comune segue con attenzione gli sviluppi della vicenda. Non è escluso che nelle prossime ore possano esserci nuovi sviluppi sulle indagini e che la polizia possa acquisire ulteriori elementi per risalire ai responsabili del ‘messaggio’ di piombo.