TORRE ANNUNZIATA – Quando vengono schierati così tanti uomini – duecento – e quando i numeri sono così alti – trentadue arrestati, sessantadue indagati – si parla di operazione imponente, di spallata alla mala. Quello che non dicono i numeri, però, è che ‘colpi’ come quello inferto ieri potrebbero risultare letali per un enorme tessuto economico criminale. I carabinieri hanno smantellato una vasta rete dedita allo spaccio. Il blitz è scattato all’alba di ieri a Torre Annunziata, Boscoreale, Castellammare di Stabia, Lettere, Sant’Antonio Abate, Trecase, ma anche ad Angri, Agropoli, Capaccio Paestum, Battipaglia, Scafati e Catania, nonché presso le case circondariali di Parma, Vibo Valentia, Sulmona, Benevento e Viterbo. Sono stati i militari del gruppo carabinieri di Torre Annunziata a dare esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali, emessa dal gip del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura oplontina della Repubblica, nei confronti di 51 soggetti (dei quali 15 destinatari della custodia cautelare in carcere, 17 posti agli arresti domiciliari e 19 sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) gravemente indiziati dei reati di detenzione illecita e “spaccio” di sostanze stupefacenti del tipo cocaina. Le misure cautelari sono state eseguite nei confronti di 48 indagati, mentre dei restanti tre, due sono attualmente all’estero e il terzo è tuttora attivamente ricercato. Tra di loro spicca un volto noto al grande pubblico: Antonio Gemignani, alias Papusciello, noto tiktoker ed elemento ormai fisso del programma televisivo Peppy Night, a cura di Peppe Iodice.
Tornando all’operazione, dalle indagini è emerso che gli indagati, avvalendosi di corrieri della droga provenienti da Napoli e Roma, avrebbero posto in essere un giro di affari di circa 8 milioni di euro, con oltre 500mila euro in contanti sequestrati dagli inquirenti nel corso dell’attività investigativa. Le indagini, condotte attraverso una poderosa attività di intercettazione telefonica e ambientale, che si è protratta per diversi mesi, hanno consentito di documentare e ricostruire le dinamiche relative alla gestione dell’attività di spaccio in ben 15 piazze di diverse città, in provincia di Napoli e di Salerno, nonché di recuperare e sequestrare complessivamente 19 chili di cocaina. L’inchiesta ha fatto emergere che alcuni indagati si servivano delle abitazioni di soggetti incensurati e anziani per occultare ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, mentre altri sfruttavano la presenza di neonati per eludere eventuali controlli. L’approvvigionamento delle varie piazze di spaccio avveniva mediante il ricorso a fidati corrieri che, a tal fine, utilizzavano autovetture dotate di scomparti segreti in cui lo stupefacente veniva abilmente occultato.
Nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno operato sette arresti in flagranza di reato, individuando anche soggetti in possesso di armi detenute illegalmente.
