NAPOLI – L’auto fatta sparire dopo essere stata noleggiata a Giugliano sarebbe stata venduta. Emerge nell’inchiesta, che ha portato al fermo di sei persone per sequestro di persona a scopo di estorsione e lesioni, reati aggravati dal metodo mafioso. Tutto ruota – secondo gli inquirenti – intorno al tentativo di recuperare l’Audi RS del valore di 70mila euro. Intanto questa mattina alle 9 si svolgerà l’udienza di convalida nel carcere di Secondigliano per Arturo Lama, 54 anni, Salvatore De Filippo, 42 anni, Giuseppe Ciccarelli, 37 anni, Salvatore Giannetti, 42 anni, Mario Amato, 37 anni e Antonio Martori, 41 anni. Sono stati sottoposti a fermo. Sarà il gip oggi a valutare la loro posizione, in base agli elementi raccolti dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Napoli. Abitano nei quartieri San Giovanni a Teduccio e Barra e a Giugliano. Secondo la ricostruzione degli investigatori dell’Arma, l’Audi aveva un dispositivo gps.
Antonio Martori gestisce un negozio di noleggio auto a Giugliano: tramite un broker del quartiere Ponticelli noleggia l’Audi RS a una persona. Dopo vari rinnovi, mercoledì la macchina non viene restituita alla ditta. Dell’auto si perdono le tracce. A quel punto Martori sarebbe andato a Ponticelli per parlare con il broker, accompagnato da Giuseppe Ciccarelli. Qui avrebbe ricevuto rassicurazioni: non ti preoccupare, l’Audi è in buone mani, è tutto sotto controllo. Ma il segnale del gps non restituiva più la posizione della vettura. Da qui il tentativo di recuperarla con la decisione di rivolgersi ad altre persone per rintracciare i due responsabili. Con il conseguente sequestro di persona a scopo di estorsione e lesioni personali. Poi l’intervento dei militari del nucleo operativo e radiomobile, che fermano sei uomini. Fin qui arriva la ricostruzione delle forze dell’ordine.
