MONDRAGONE – Arrestato l’ex comandante dei vigili urbani David Bonuglia (nella foto). Ad innescare il provvedimento cautelare, emesso dal giudice Maria Pasqualina Gaudiano, è stata l’indagine condotta dai carabinieri del Reparto territoriale di Mondragone, coordinata dai pm Daniela Pannone e Maria Alessandro Pinto della Procura di Santa Maria Capua Vetere, guidata da Pierpaolo Bruni. La decisione di sottoporre Bonuglia ai domiciliari è arrivata a circa una settimana di distanza dal suo interrogatorio preventivo. In quella circostanza, Bonuglia – assistito dal legale Luigi Iannettone – si è professato innocente rispetto alle contestazioni e ha consegnato il provvedimento con cui,
nel febbraio del 2024, lasciò l’incarico di capo dei caschi bianchi di Mondragone, elemento che, strategicamente, avrebbe dovuto far venir
meno la necessità di misure cautelari. Ma non è bastato. L’inchiesta che ha riguardato L’ex capo della polizia locale ha acceso i riflettori in modo ampio sulla precedente amministrazione guidata dal sindaco Virgilio Pacifico e, a quanto pare, ha generato anche un ulteriore filone
che coinvolge un altro amministratore ancora in carica. Per quanto riguarda il filone principale, quello su Bonuglia, complessivamente – con lui – sono 21 le persone finite sotto inchiesta, alle quali sono contestati – a vario titolo – reati di peculato, falso, concussione e altro ancora (le ipotesi di abuso d’ufficio, logicamente, sono decadute dopo l’abrogazione del reato avvenuta nel 2024).
La Procura aveva proposto provvedimenti restrittivi non solo per Bonuglia, ma anche per altri cinque indagati. Tuttavia, il gip li ha respinti, non ritenendo necessario neppure disporre l’interrogatorio preventivo. Si tratta dell’ex sindaco Pacifico, di Luigi e Giuseppe Piazza, per i quali i pm avevano chiesto i domiciliari, e di Lorenzo Piazza e Luigi Nappi, per i quali era stata proposta l’interdizione dai pubblici uffici. Secondo i magistrati, Bonuglia, durante il pe- riodo in servizio, avrebbe mostrato un atteggiamento prepotente, incapace di controllare impulsi aggressivi, imponendosi con sistematici comportamenti prevaricatori, soprusi e abusi di potere nei confronti dei suoi sottoposti. Inoltre, la Procura lo accusa di spregiudicate condotte nell’illecito utilizzo di beni pubblici. Da capo dei vigili urbani avrebbe sfruttato il suo ruolo per soggiogare chiunque si fosse posto a lui da antagonista rispetto alle proprie iniziative. Per rafforzare questo quadro, i magistrati hanno inserito un elemento ritenuto particolar- mente allarmante: sarebbero emersi oltre 50 episodi di peculato, in occasione dei quali l’allora comandante dei vigili avrebbe utilizzato le autovetture del comando per fini personali. Bonuglia e gli altri indagati sono da considerarsi innocenti fino a eventuale sentenza di condanna definitiva.