FOTO. Trovato cadavere nei campetti della Reggia: uomo senza fissa dimora muore a 62 anni

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Pellegrino Compare

CASERTA – È stato ritrovato morto ieri mattina ai piedi di una panchina in Piazza Carlo III di Borbone, tra la stazione ferroviaria e la Reggia di Caserta. Pellegrino Compare, uomo senza fissa dimora noto in città. A luglio avrebbe compiuto 63 anni. A fare la tragica scoperta è stato l’avvocato Dario Abbate, che lo conosceva personalmente da molti anni e che per lungo tempo aveva cercato di aiutarlo a rialzarsi da una vita segnata dall’alcolismo e dalla precarietà. Compare, uomo di strada ma con un volto noto tra chi frequenta la piazza, aveva trovato in più occasioni un rifugio e un sostegno proprio grazie ad Abbate, che non solo lo aveva ospitato in un suo appartamento, ma gli aveva anche offerto un lavoro: prendersi cura dei suoi amati cani Labrador, uno dei quali scomparso la scorsa estate. Un piccolo gesto di fiducia e dignità, che però non era bastato a strapparlo definitivamente alla morsa dell’alcol. Nonostante gli sforzi ripetuti, Pellegrino era ricaduto più volte nel baratro. Aveva rifiutato ogni ulteriore aiuto. Ieri mattina è arrivato l’epilogo più drammatico. L’avvocato lo ha trovato riverso ai piedi della panchina dove spesso passava la notte. “Non c’era più nulla da fare”, ha detto visibilmente scosso. Sul posto è intervenuta una camionetta dell’Esercito per mettere in sicurezza l’area, mentre le forze dell’ordine hanno avviato i rilievi e stanno cercando di ricostruire le ultime ore di
vita dell’uomo. Le cause della morte non sono ancora ufficialmente note, anche se si ipotizza un malore legato alle precarie condizioni di salute. Sul posto sono poi giunti i sanitari del 118 che altro non hanno potuto fare che constatarne l’avvenuto decesso e i carabinieri.

Qualche volta chiedeva qualche spicciolo per quanti parcheggiavano nei pressi della stazione fori dagli spazi consentiti. Viveva in quella
zona almeno dal 1989. Mai creato problemi a nessuno, conosciuti da quanti frequentava- no quella zona con assiduità. Ma il caso di Compare solleva nuovamente perplessità sulla zona in cui l’episodio si è consumato. Una zona, quella tra la Reggia di Caserta e la stazione che soprattutto nella parte più prossima alla zona da cui partono i convogli sembra essere diventata un’area fuori controllo. Chi chiude un occhio, chi tutti e due. Chi non vede o finge di non vedere. Perché va detto che la morte del 62enne è la seconda in meno di due anni. Il 26 ottobre del 2023 furono trovati i resti di una persona non distante dal luogo in cui ieri si è consumata la tragedia. Lo scheletro di un cinquantenne, la cui scomparsa era stata denunciata nel luglio del 2023, furono ritrovati dalla polizia nei giardini di piazza Carlo di
Borbone, davanti alla Reggia di Caserta. Gli agenti ritrovarono in una siepe il corpo ridotto quasi a scheletro di un uomo, e inizialmente
si ipotizzò che potesse trattarsi di un clochard che in estate aveva trovato rifugio dalla calura tra le siepi di piazza Carlo di Borbone. Poi,
dai primi riscontri sulle denunce di scomparsa presentate nei mesi precedenti e da alcuni effetti personali trovati nelle vicinanze del luogo
del ritrovamento, emerse il nome del 50enne, residente a Vitulazio, che pare avesse problemi di droga. Le indagini della Polizia furono
coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Anche qualche altro episodio ha lasciato intuire che una parte di quella zona dei campetti è una sorta di zona franca. Il mese scorso una ragazza e due amici furono aggrediti da uno straniero senza un
apparente motivo. Pare che i tre avessero però messo piede in un’area che dopo il calar del sole diventa ricettacolo di senza tetto, forse
anche di pusher o comunque di persone che si recano in quella zona anche solo per dormi- re in una sistemazione di fortuna, non avendo
una dimora. Chi lo fa per scelta, chi perché è obbligato. Il dato però esiste e qualcuno dovrà pur affrontare la situazione che risente pure di un cantiere aperto da anni ma mai concluso che complica la questione.

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