New York (New York, Usa), 14 giu. (LaPresse/AFP) – La procura generale dello Stato di New York ha accusato il presidente Donald Trump di avere dirottato denaro della sua fondazione a scopi personali, lanciando un’azione giudiziaria per ottenere la dissoluzione della Donald J. Trump Foundation. “Come mostra l’indagine, la fondazione non era molto più di un libretto degli assegni per i pagamenti da Trump o dalle sue imprese a enti no-profit. A prescindere dai loro obiettivi o dalla loro legalità”, ha dichiarato Barbara D. Underwood, procuratrice generale dello Stato. “Non è il modo in cui le fondazioni private dovrebbero funzionare e il mio ufficio intende far sì che la fondazione risponda dell’uso improprio degli asset di beneficenza”, ha proseguito. La causa, scrive il New York Times, punta a far bandire il presidente Trump e tre suoi figli dai board degli enti no-profit, e chiede inoltre la restituzione di 2,8 milioni di dollari. Presentata alla Corte suprema di Stato di Manhattan, l’azione legale è l’esito di due anni di indagini sulla fondazione Trump. Mentre tali fondazioni dovrebbero essere dedicate ad attività filantropiche, secondo la procura quella del magnate è stata spesso usata per ingraziarsi favori politici o per risolvere controversie legali delle imprese del presidente. Tra gli esempi di fondi usati in modo illegale per scopi privati, la procura ha anche elencato una spesa di 10mila dollari per un ritratto di Trump appeso in uno dei suoi golf club.
intanto la replica del tycoon
“Gli abietti democratici di New York (…) stanno facendo tutto il possibile per perseguirmi legalmente sulla mia fondazione”, ma “non cercherò un accordo!”. Lo ha scritto su Twitter il presidente americano, Donald Trump, descrivendo come “ridicola” l’azione penale intentata contro di lui dalla procura generale dello Stato di New York secondo cui il magnate avrebbe usato fondi della sua fondazione per scopi privati.