MILANO (LaPresse) – Napoletani, per la precisione di Somma Vesuviana, ma con ambizioni decisamente internazionali. Da ‘X Factor’ in poi gli Urban Strangers si sono fatti conoscere così, non solo per il suono ma soprattutto per aver scritto sempre e solo in inglese. Questa volta, però, da curiosi sperimentatori, hanno voluto mettersi ulteriormente alla prova trasportando il loro mondo ‘urban’ anche nella lingua madre.
Il nuovo album degli Urban Strangers
Così è nato ‘U.S’, terzo album del duo, in uscita venerdì 7 settembre, contenente dieci brani, tutti rigorosamente in italiano. E Gennaro e Alex lo confessano subito: scrivere nella lingua di Dante è ben più complicato rispetto a quella anglosassone. “Cambiare scrittura ci ha spinti a studiare, perché la forma è fondamentale in italiano. E’ molto più difficile comporre un’idea in modo non banale ma senza farla diventare troppo pretenziosa rispetto a quello che sei”. Per questo i due giovani campani hanno preso ispirazione dai grandi del cantautorato italiano: Battiato, Dalla, De Andrè e Modugno, senza però tralasciare le consuete influenze internazionali.
Dall’inglese all’italiano: la svolta del duo napoletano
La decisione di passare all’italiano è stata prima forzata dai consigli di chi circondava gli Urban Strangers ma poi, giorno dopo giorno, è diventato un lavoro naturale “finché ci siamo sentiti pronti”. E così, raccontano, sono riusciti a “non snaturare” il loro stile, continuando ad affrontare nei testi sempre le stesse tematiche derivanti dall’esperienza quotidiana. Qualcosa, però, si è modificato: “Più che cambiati, siamo cresciuti. Ci siamo visti maturare”.
Dal palco di ‘X Factor’ all’emozione dei primi concerti
Sicuramente l’esperienza televisiva di ‘X Factor’ del 2015 è uno degli elementi fondamentali della loro evoluzione come musicisti: “Per noi era una cosa nuova, è stata un’esperienza molto particolare. All’inizio senti la pressione, poi quando pensi di essere riuscito a controllarla puoi perdere di vista la tua musica. Di certo, però, ci ha sbloccato per quanto riguarda i live, abbiamo imparato ad affrontare le situazioni di panico”.
Pura sperimentazione in musica
E i concerti, oggi, sono un pensiero fisso: “Ci stiamo concentrando molto su come e dove saranno. Per noi è perfetto suonare ovunque, non ci devono essere limiti. L’atmosfera si crea sul momento. Pensiamo in questo momento la nostra dimensione possa essere quella dei locali, dei club, dove si sta stretti ma si crea l’energia giusta”.
Tra album, concerti e instore, gli Urban Strangers non hanno intenzione di smettere di sperimentare. E quando pensano a cosa potrebbero fare in futuro, scherzano: “Chissà? Magari un disco metal”. Domanda: in italiano?
di Chiara Troiano