Sequestro a Ostia, sigilli al tesoro del clan Spada

Le fiamme gialle hanno apposto sigilli anche ad appartamenti e attività commerciali.

Foto LaPresse - moro francesco

OSTIA – La guardia di finanza ha inferto questa mattina un duro colpo al clan Spada. Il noto gruppo operante nella zona di Ostia e dintorni è stato infatti raggiunto da un provvedimento di sequestro di notevoli dimensioni.

L’operazione

Questa mattina le fiamme gialle sono scese in campo per un’operazione il cui valore ammonterebbe, complessivamente, a quasi 19 milioni di euro. Una cifra che testimonia l’enorme disponibilità divisa tra beni e denaro dei vari appartenenti del clan Spada. Questi, alle prime luci dell’alba, sono stati raggiunti dal provvedimento di sequestro patrimoniale che era stato precedentemente emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma. C’è un po’ di tutto nel calderone a cui la guardia di finanza ha messo i sigilli. Si tratta infatti di veicoli vari, tra automobili e motocicli, ma anche di appartamenti e locali commerciali. La proprietà degli stessi sarebbe, secondo gli inquirenti, di cinque famiglie tra le quali ci sarebbero, sulla base di quanto emerge dalle indagini della magistratura, oltre al legame di parentela anche rapporti tesi a mettere in atto finalità criminali.

Le indagini sulle attività del clan

Le attività di verifica iniziate tempo fa hanno così portato ad un provvedimento importante atteso da giorni. I militari del comando provinciale della guardia di finanza di Roma hanno dato esecuzione a cinque decreti di sequestro di beni. Gli stessi erano stati emessi dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale capitolino nei confronti di altrettanti esponenti di spicco del clan mafioso Spada. Che, nel corso degli anni, come è noto ha messo radici sul litorale romano con diverse attività criminose. Un primo passo, dunque, che porterà ai relativi processi nei quali dovrà essere dimostrata la provenienza illegale di quei beni mobili e immobili. Solo se questo venisse confermato a quel punto l’iter previsto proseguirebbe e si aprirebbero le porte alla definitiva confisca.

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