A due ore dalla chiusura di Wall Street, Facebook perde il 19,2%

Le cifre presentate ieri, tuttavia, non sono in assoluto negative

Facebook
LP / Dominic Lipinski / PA Wire
di Marco Valsecchi

MILANO (LaPresse) – Sta costando molto cara a Facebook la deludente trimestrale presentata ieri. A due ore dalla chiusura di Wall Street, il titolo del social network guidato da Mark Zuckerberg perde infatti il 19,2% a 175,56 dollari. In linea sia con le indicazioni arrivate nella nottata italiana dal mercato afterhours, sia dall’apertura della piazza azionaria newyorkese nel primo pomeriggio. Quando già il calo si aggirava intorno al 18%.

In termini di capitalizzazione, un rosso cosi profondo si tradurrebbe in oltre 125 miliardi di dollari bruciati in una giornata. Se si considera che si è passati dai 629,5 di ieri sera agli attuali 502,05 miliardi. A nulla sono dunque valse le parole messe nero su bianco ieri dallo stesso fondatore nel comunicato con cui sono stati presentarti i dati del secondo trimestre, per cui “la nostra comunità e il nostro business continuano a crescere velocemente“. E neppure la rassicurazione per cui “siamo impegnati a investire per mantenere le persone salve e sicure, e per continuare a costruire nuove significativi modi per aiutare le persone a connettersi“, nella quale è difficile non leggere un richiamo al recente scandalo del “datagate”.

Non che le cifre presentate ieri ai mercati siano in assoluto negative

Tutt’altro: Facebook ha infatti chiuso il secondo trimestre con ricavi in aumento su base annua del 42% a 13,2 miliardi di dollari. Una performance più che buona in termini astratti. Performance che si accompagna a una crescita del 31% a 5,1 miliardi di dollari dell’utile netto, ma che si posiziona sotto alle attese. Così come si sono rivelati inferiori a quanto era stato previsto gli utenti mensili attivi al 30 giugno: avrebbero dovuto essere 2,25 miliardi, ma a conti fatti sono stati “solo” 2,23 miliardi, dato che a sua volta segna comunque una crescita annua dell’11%. Tornando ai dati finanziari, e guardando al complesso dei sei mesi, la società statunitense ha realizzato ricavi per 25,19 miliardi di dollari, contro i 17,35 di un anno fa, e un utile netto di 10 miliardi, che supera nettamente i 6,9 miliardi dei primi sei mesi del 2017.

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