A scuola con una pistola a salve

A scuola con una pistola a salve
A scuola con una pistola a salve

NAPOLI – A scuola con la pistola, ma gli scivola dalle tasche in classe. Un 14enne è stato denunciato dai carabinieri, intervenuti all’istituto alberghiero Esposito Ferraioli al corso Malta. Secondo la ricostruzione degli investigatori, è un’arma scenica. Una riproduzione. Ma in quel momento nessuno lo sapeva. La canna metallica scura ha provocato un rumore sordo, che ha catturato l’attenzione dei compagni e non solo. L’intero fusto della semiautomatica è disegnato per essere portato nei pantaloni senza sforzi. Ma qualcosa stavolta va storto. E quando tocca il pavimento nel silenzio dell’aula, il rumore è secco. Tutti girano di scatto la testa. Qualcuno ride, chi l’ha lasciata scivolare no. Nessun sorriso nemmeno sul volto di una insegnante dell’istituto scolastico della periferia orientale della città. Perché quel rumore di ferro echeggia nella scuola, durante le lezioni. E quelle tasche appartengono ad un 14enne. Uno studente, giovanissimo. La pistola è ancora a terra e sulla bocca non ha il tappo rosso. L’insegnante ha paura e non osa toccarla. Poi il suo proprietario ammette che si tratta di un’arma a salve, calibro 8. Una fedele riproduzione della tedesca Walther PPK, utilizzata dall’agente 007 nelle sue avventure. Ma quello in scena non è un film e la chiamata al 112 è inevitabile. A quel punto i carabinieri del nucleo radiomobile intervengono pochi minuti dopo ed avviano gli accertamenti. Sequestrano l’arma e per il minore scatta una denuncia per porto abusivo di armi. A scuola arrivano anche i genitori, a loro viene affidato il ragazzo. Poi proseguono le verifiche per l’intera mattinata. Resta da capire perché abbia portato a scuola una pistola a salve: forse per attirare l’attenzione dei compagni? Per spaventare qualcuno? E dove l’aveva recuperata? Sono domande che si pongono gli inquirenti in queste ore. I carabinieri in serata hanno inviato una dettagliata informativa alla procura della Repubblica. 

Il dirigente dell’Itg: “Toglierli dalla strada”

I dirigenti scolastici fanno gli straordinari, per arginare le intemperanze degli allievi. Ne sa qualcosa Alessandra Guida (nella foto), dell’istituto tecnico per geometri Della Porta-Porzio in via Foria. Basta togliere i ragazzi alle famiglie, quando si è ancora in tempo? “Non è facile questa scelta – racconta al telefono – perché a volte in casa si comportano in modo diverso. Poi invece prendono le pistole, frequentando amicizie sbagliate”. Cosa vuole dire? “Se ai genitori dice ‘io esco e vado da un mio amico per studiare’, mentre poi si aggrega a una babygang, come fanno a saperlo?”. E dopo una lunga pausa. “Ci è capitato. Di alunni, che mai immaginavamo potessero fare nulla del genere. Spesso emulano”. Ora quali soluzioni? “Bisogna toglierli dalla strada. Subito. Ci devono restare il meno tempo possibile. Ci vogliono centri di aggregazione. Al rione Sanità ci sono associazioni che si occupano di questi ragazzi. Ma sono mosche bianche. Andrebbe fatto di più con lo sport gratuito. Come il calcio. Non avrebbero nemmeno il tempo per pensare a tutto questo. Il territorio deve diventare attraente con attività per loro valide. La politica che deve intervenire e investire, creando occasioni. Se pensiamo che tanti ragazzini non sanno nemmeno dove giocare.
Davanti alla mia scuola a volte li vedo con la palla sul marciapiede. Possiamo andare avanti così?”. 

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