Affido condiviso, il M5S: “Via alle audizioni, proporremo le nostre modifiche”

Il bilancio di senatrici e senatori della commissione Giustizia sul ddl

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

ROMA (LaPresse) – “Oggi in commissione è stato fissato un calendario di circa 120 audizioni sul Ddl per l’affido condiviso. Era quello che volevamo: abbiamo lavorato affinché si allargasse la platea delle realtà sociali e degli esperti che incontreremo. Siamo all’inizio di un percorso parlamentare e di fronte ad un tema molto sensibile, vogliamo raccogliere tutti gli elementi utili per giungere ad un provvedimento quanto più equilibrato possibile. Per noi il punto fermo è garantire i diritti e la tutela dei figli, nonché la serenità di tutte le parti in causa”. Lo affermano in una nota le senatrici e i senatori M5S in commissione Giustizia.

Affido condiviso, la tesi del M5S

“Presenteremo – aggiungono i portavoce pentastellati – le proposte di modifica che riteniamo indispensabili. Per citarne alcune: nel quantificare il canone di affitto che dovrà essere pagato dal coniuge residente nella casa di famiglia all’altro coniuge proprietario. Si dovrà tenere conto della diversa capacità di reddito tra i due genitori. Così come è già previsto per definire il mantenimento diretto”.

“Qualora un figlio manifesti un atteggiamento di rifiuto verso uno dei due genitori, secondo noi il giudice può prendere provvedimenti solo nel caso in cui il comportamento ostruzionistico dell’altro genitore sia provato; assicureremo che la mediazione obbligatoria sia economicamente alla portata di tutti, imponendo tariffe molto basse e la esplicita possibilità di accedere al gratuito patrocinio; per noi i tempi paritetici, compreso il pernottamento, dovranno essere modulati in base alle esigenze dei figli”.

Spazio alle audizioni per proporre modifiche

“Naturalmente – concludono i Cinquestelle – ci riserviamo di proporre altre modifiche su ogni parte del testo qualora lo ritenessimo necessario alla fine del ciclo di audizioni. Vogliamo chiarire un aspetto importante: la mediazione obbligatoria e l’affido condiviso non sono possibili in caso di violenza in famiglia e accordo consensuale, nonché in assenza di figli. E ribadiamo che ci impegneremo per mettere al riparo i minori da ogni forma di violenza, la loro tutela viene prima di tutto”.

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