Alitalia colpita dal Coronavirus, 4mila lavoratori in cassa integrazione. I sindacati: “Dov’è finito il rilancio del Governo?”

La 'crisi Alitalia' peggiora, ora affetta dalla paura del Coronavirus: l'ex compagnia della bandiera tricolore ha richiesto una nuova procedura di cassa integrazione straordinaria per 3900 dipendenti

Foto Filippo Monteforte AFP

ROMA – La ‘crisi Alitalia’ peggiora, ora affetta dalla paura del Coronavirus: l’ex compagnia della bandiera tricolore ha richiesto una nuova procedura di cassa integrazione straordinaria per 3900 dipendenti. Più di un terzo dei lavoratori dell’azienda, quindi, potrebbero ritrovarsi da un momento all’altro senza più la loro occupazione. Il motivo sarebbe legato alla recente diffusione del Coronavirus, che avrebbe portato a innumerevoli cancellazioni e disdette. Ma la compagnia del Belpaese non è l’unica a passare un brutto momento. La Air France ha dichiarato che taglierà 1500 posti entro la fine del 2022, principalmente personale di terra. Le azioni della compagnia transalpina hanno perso il 7,20 percento del valore alla Borsa di Parigi.

Da mille a quattromila cassaintegrati. Attesa per il nuovo bando di gara

La Cgis sarebbe durata, per i dipendenti Alitalia, dal 24 marzo al 31 ottobre. Si trattava però soltanto di 1020 lavoratori. La compagnia chiede ora un prolungamento della misura di altri sette mesi. Due gruppi di lavoratori, per un totale di 3960, andranno in cassa integrazione. Il primo composto da 70 comandanti, 95 piloti, 350 tra hostess e stewardess e 670 impiegati a terra. Il secondo comprende invece altri 2785 lavoratori. L’attesa è per il nuovo bando di gara messo a punto dal commissario Giuseppe Leogrande e dal direttore generale Gianfranco Zeni. Il bando prevede il distacco dei vari compartimenti dell’azienda, che andranno venduti separatamente. I soldi del prestito-ponte, 1,3 miliardi, rimarranno in carica alla ‘bad company’.

Sindacati a muso duro, Cucito: “Dove è finito il rilancio sbandierato dal Governo?”

L’opzione cassa integrazione non piace alle parti sociali. Una soluzione, quella proposta dell’Alitalia, per loro impossibile. “Respingiamo – sono le parole di Fabrizio Cuscito, segretario nazionale della Filt Cgil – ogni ipotesi di cassa integrazione. Se si aggiungono i circa 1.500 dipendenti di Air Itali in liquidazione, sono 5.500 i lavoratori che rischiano il posto nel trasporto aereo italiano in meno di un mese. Alla luce di questa situazione serve un intervento immediato del governo. Dove è finito il tanto sbandierato rilancio?” La compagnia ha richiesto la procedura, passando da mille a 4mila cassa integrati. I sindacati alzano gli scudi, Cuscito (Filt): “Serve un intervento del governo”

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