Alitalia, domani l’ultimo volo: “Si chiude una storia iniziata nel dopoguerra

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

ROMA – Domani sera l’ultimo volo di Alitalia, l’AZ1586 delle 22.05 che partirà da Cagliari per atterrare a Fiumicino alle 23.10, chiuderà una storia iniziata nel dopoguerra e che ha accompagnato fino ai giorni nostri intere generazioni di italiani nei cieli di tutto il mondo. Una vicenda gloriosa che ha attraversato 74 anni di storia del nostro Paese, ma che negli ultimi anni ha conosciuto momenti di crisi sempre più acuti, tra stati di crisi e tentativi di privatizzazione.

Fondata nel 1946 come Aerolinee Italiane Internazionali, la compagnia ha iniziato le operazioni il 5 maggio 1947, mutando la propria ragione sociale in Alitalia. Seguono decenni di espansione fino alla crisi economica nei primi anni 1990 che porta alla parziale privatizzazione dell’azienda. Posta in amministrazione straordinaria sotto l’egida del Ministero dell’economia e delle finanze nel 2017, con l’emanazione del decreto Cura Italia nel 2020 è stata prevista la costituzione di Ita, la newco che sarà operativa dal 15 ottobre.

Gli anni d’oro per la compagnia sono stati quelli del dopoguerra e del boom, gli anni dell’apertura di Fiumicino, dove Alitalia ha collocato il suo hub principale. A sottolineare la supremazia della compagnia va segnalato che all’inizio degli anni ’70 fu la prima in Europa ad avere in flotta solo aerei a reazione: con la consegna del primo Boeing 747-100 la compagnia adotta un nuovo logo, la classica ‘A’ tricolore che verrà riportata su tutte le code degli aerei. Gli anni ’70 e ’80 furono quello dello sviluppo di flotta e delle rotte, con l’introduzione dei Douglas DC-10, dei McDonnell Douglas MD-80 e degli Airbus A300 e con l’apertura di rotte da Roma non solo verso le Americhe ma anche verso l’estremo Oriente.

La favola si interrompe a metà degli anni Novanta, quando la compagnia entra in crisi economica: nel 1993 si comincia a dialogare con Air France, mentre nel 1997 iniziano i contatti con KLM per una fusione che parte sotto forma di joint-venture integrale nel novembre 1999. L’accordo di fusione prevede lo spostamento dell’hub da Roma-Fiumicino a Milano-Malpensa e la conseguente chiusura di tutti i voli dallo scalo di Milano-Linate, eccezion fatta per i voli verso Roma. Il 28 aprile 2000, KLM comunicò ad Alitalia la scelta di interrompere l’alleanza immediatamente.

Una crisi che si allungò a cavallo del nuovo millennio: nel 2006 oltre a essere presentato il restyling della livrea, iniziano i tentativi di privatizzazione, che si protraggono fino al 2007, quando viene accettata in forma esclusiva l’offerta di Air France-KLM. Il gruppo però ritira l’offerta nel 2008, scoraggiato dal fatto che Silvio Berlusconi non assicura alcuna garanzia di accettare l’offerta in caso di sua vittoria. E lancia l’avventura dei cosiddetti ‘capitani coragggiosi’ una cordata di imprenditori nazionali guidata da Roberto Colaninno e di cui fanno parte Benetton e Ligresti, Caltagirone e Tronchetti Provera che danno vita a Cai. Impresa destinata a naufragare tra veti europei e conti in rosso.

E si arriva ai giorni nostri dopo anni turbolenti e contrassegnati da stati di crisi e cambi ai vertici. Nel giro di cinque anni, la compagnia cambia tre amministratori delegati e nell’ultimo trimestre 2013 si rende necessaria una ricapitalizzazione della società, nella quale Air France non partecipa, diminuendo così, la sua quota in Alitalia. A febbraio 2014, dopo che Etihad Airways mostra interesse in Alitalia, l’allora premier Enrico Letta, media con il governo di Abu Dhabi per portare avanti le trattative. Una successiva ricapitalizzazione, a luglio 2014, vede l’ingresso in Alitalia di Poste italiane, con un contributo pari a 75 milioni di euro, mossa necessaria per il salvataggio della compagnia. L’8 agosto 2014, Etihad Airways annuncia che avrebbe acquisito il 49% di Alitalia. Nel novembre successivo arriva il nulla osta dell’Unione europea, con il completamento dell’acquisizione il 1º gennaio 2015.

Dopo il rinnovo di marchio e livrea avvenuti nel giugno 2015,nel 2017 Alitalia si ritrova a fronteggiare una nuova crisi finanziaria, rendendo necessari una ricapitalizzazione e un nuovo piano industriale, che viene però respinto dai dipendenti. Il 2 maggio seguente, l’assemblea dei soci della compagnia aerea approva quindi l’ingresso in amministrazione straordinaria dell’azienda,decretando quindi l’uscita di Etihad e di tutti i soci di minoranza dalla società.

E siamo all’epilogo. Con il decreto-legge Cura Italia del 2020 viene autorizzata la costituzione della società, interamente partecipata dallo stato, Italia Trasporto Aereo: il 29 giugno 2020 viene annunciata la nomina di Francesco Caio alla carica di presidente e Fabio Lazzerini alla carica di amministratore delegato. Contestualmente, Alitalia, destinata a cessare le attività, sospende la vendita di propri titoli di viaggio dal 25 agosto. Domani sera, la fine del volo.

LaPresse

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