Ancona, Sgarbi: non dovrebbero esistere, ma senza senso chiudere discoteche

Vittorio Sgarbi è intervenuto ai microfoni della trasmissione "L’Italia s’è desta", condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Roma, 10 dic. (LaPresse) – Vittorio Sgarbi è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. In una precedente intervista, il deputato aveva dichiarato che, fosse per lui, nel suo mondo ideale vieterebbe le discoteche. “Avevo ragione, come sempre  è chiaro che le discoteche sono un’offerta a senso unico. A mezzanotte, se volessi uscire, potrei andare giusto lì. Io non ci vado comunque. Anzi, se ci vado è perché mi pagano per andarci. Se non fossi Sgarbi e non fossi invitato per essere il personaggio della serata, come mi è capitato altre volte, andrei lì

dunque

Se invece di notte fossero aperti musei, chiese e luoghi dal grande interesse artistico, anche con la comodità di avere un ristorante ed un bar. Avrei una possibilità che non ho. Mi rendo conto che non è attrattivo un museo come una discoteca ma basterebbe invitare qualcuno di interessante in modo che la gente verrebbe per ascoltarlo. Tuttora io mi faccio aprire i musei di notte”. In molti stanno accusando i genitori dei ragazzi presenti durante l’evento. “Chiunque può accusare chiunque. Andare in discoteca è inevitabile. Chiuderle non vorrebbe dire nulla perché la censura fa diventare una cosa più attraente. Un giovane non ha altri luoghi nei quali andare. Le polemiche sui genitori sono semplicemente legate all’episodio.

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