Antonio Covelli girava armato

Antonio Covelli girava armato
Antonio Covelli girava armato

NAPOLI – La spinta alle due operazioni portate a termine all’alba di giovedì a Pianura dai poliziotti della Squadra Mobile è arrivata dal ritrovamento del cadavere di Andrea Covelli. Il 27enne venne rapito a Soccavo e ucciso in via Pignatiello due settimane fa. La morte di Andrea Covelli, estraneo ad ambienti criminali, ha rappresentato l’apice dell’escalation di violenza che ha investito il quartiere negli ultimi mesi. Tra i 30 arrestati c’è anche Antonio Covelli, fratello di Andrea. La cattura del 22enne ha fornito qualche elemento in più sui motivi per i quali Andrea Covelli è stato ammazzato senza pietà. Nelle pagine di una delle due ordinanze che hanno accompagnato le due operazioni portate a termine giovedì viene descritto come, almeno sino al 2020, Antonio Covelli abbia fatto parte integrante del gruppo Carillo-Perfetto, organizzazione criminale in lotta con gli Esposito-Calone-Marsicano per il controllo dello spaccio di stupefacenti tra le palazzine di Pianura. Elementi che avvalorano ancora di più la tesi della ritorsione. Dalle risultanze investigative, portate avanti soprattutto con intercettazioni ambientali e telefoniche, sembrerebbe che il 22enne fosse stato impegnato nel portare avanti la piazza di spaccio gestita dagli eredi dei Pesce-Marfella. Nell’ordinanza ci sono riferimenti ai compiti svolti, secondo le accuse dei magistrati, da Antonio Covelli. Tra questi la consegna a domicilio delle sostanze stupefacenti, la preparazione della ‘merce’ da mettere in vendita e la conta delle quantità di sostanze illecite a disposizione del gruppo criminale. Pare, inoltre che il 22enne girasse armato. Lo si evince in una delle tante intercettazioni trascritte dai carabinieri. In una telefonata intercorsa tra Pasquale Carillo e Antonio Covelli, uno degli elementi di spicco della cosca ordinò al giovane di portarsi dietro la pistola, così da proteggersi durante la consegna a domicilio di un quantitativo non specificato di droga a un cliente, visto che il rischio di incappare in agguati del clan rivale, gli Esposito-Calone-Marsicano era alto. “Portati la pistola. Meglio che vai carcerato che ti piangiamo morto. Non succede niente, non succede niente. Ma tu portati la pistola, è meglio”. Antonio Covelli sarebbe stato in giro armato per difendersi dai raid dei rivali, altrimenti  i presunti sodali l’avrebbero ‘pianto da morto’. Purtroppo è stato il destino riservato al fratello Andrea, che non apparteneva a giri del genere. I suoi killer sono ancora in libertà. Le forze dell’ordine, però, non smettono di dare loro la caccia.

Smercio di droga in piena pandemia: i pusher positivi restavano a casa

Grazie alle intercettazioni ambientali e telefoniche, gli Agenti della Squadra Mobile sono riusciti a scoprire come fosse stata portata avanti la piazza di spaccio aperta ai Carillo-Perfetto a Pianura. Nelle conversazioni che i sodali intrattenevano tra loro, si è evito che uno dei metodi per vendere le sostanze stupefacenti erano le consegne a domicilio, anche perché le indagini condotte dagli investigatori si riferiscono a un periodo in cui le restrizioni per evitare la diffusione dei contagi erano più stringenti. In alcune circostanze, pare che gli addetti alle consegne non abbiano potuto svolgere il proprio lavoro, perché avevano contratto il Covid. Chi era risultato positivo al nuovo Coronavirus restava in quarantena. Troppo rischioso farsi fermare dalle forze dell’ordine per un controllo in un periodo in cui c’era bisogno di uscire con le autocertificazioni.  

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