Asl Caserta, tolleranza zero con i no vax

Decine i dipendenti senza certificati che verranno considerati ‘assenti non giustificati’

CASERTA – Assenti ingiustificati a causa del mancato requisito della vaccinazione contro il Covid-19, nonostante il lavoro di sanitari li porti a contatto con i malati della provincia di Caserta: continuano le sospensioni dei dipendenti dei presidi ospedalieri in Terra di Lavoro all’alba dell’entrata in vigore, per i dipendenti della Sanità, di sottoporsi all’immunizzazione dalla malattia del sars-cov-2. Medici, infermieri e operatori socio-sanitari: tranne alcuni casi eccezionali, in cui si presenta una certificazione medica dei motivi per cui il paziente (e sanitario) non può ricevere la dose del vaccino, nessuno è esentato. Cosa che ha portato la stessa Asl di Terra di Lavoro, in persona del direttore generale Ferdinando Russo (nella foto), a chiedere la revoca per alcune delle sospensioni effettuate. Se da un lato la dottoressa Concetta Cosentino direttore della sezione ‘gestione risorse umane’ deve presentare un lungo elenco dei sanitari per cui si chiede la sospensione in pochi giorni è la stessa a chiedere la “sospensione della sospensione” a chi nei tempi richiesti ha invece fornito le necessarie certificazioni mediche. Sembra paradossale che a venire sospesi dal servizio siano proprio i lavoratori della Sanità. Che nonostante i disagi e i contagi, fino ad oggi, sono stati gli stessi che hanno combattuto in prima linea contro la pandemia. In questo caso però la burocrazia e la legge non sembrano fare differenza. All’origine delle sospensioni c’è infatti il decreto legge 44 del 2021 per cui “gli esercenti operatori e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture pubbliche e private sono obbligati a sottoporsi a vaccinazione gratuita per la prevenzione dall’infezione di sars-cov-2”. Secondo le norme del dispositivo, nel caso non si possano riallocare i dipendenti ad altre mansioni, anche di rango inferiore che non comportino contatti con il pubblico, i dipendenti per i quali permane l’assenza di certificazione vengono considerati assenti ingiustificati dal servizio. La sospensione dal lavoro (e di conseguenza dallo stipendio), come si evince nella delibera inizieranno antro il 15 di ottobre. Circa dieci giorni, quindi, per i dipendenti sanitari per correre a vaccinarsi e ricevere così il via libera e tornare a lavorare. Così come hanno fatto fino ad oggi, ricevendo i pazienti e curandoli, occupandosi di tutti i malati, sia quelli contagiati dal virus che gli altri, senza fare discriminazioni di sorta. Mentre alla disgraziata e comatosa sanità provinciale viene ridotto ancora di più l’organico, già all’osso, del personale.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome