Autolavaggio con lavoratori ‘in nero’ e senza piano anti-covid

Nell’abito di controlli specifici, finalizzati alla corretta applicazione delle misure di sicurezza sui luoghi di lavoro, al contrasto del fenomeno del lavoro sommerso e alla verifica delle misure anti-covid, i Carabinieri della Stazione Roma viale Libia, unitamente al personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro e dei Carabinieri Forestale di Roma, hanno sanzionato un autolavaggio del quartiere

© Angelo Carconi / LaPresse Un uomo durante un controllo ferisce con una fiocina un vigile del fuoco nella sua abitazione in largo corinto Nella foto la fiocina sequestrata dai carabinieri usata dall'uomo per ferire il vigile del fuoco

ROMA – Nell’abito di controlli specifici, finalizzati alla corretta applicazione delle misure di sicurezza sui luoghi di lavoro, al contrasto del fenomeno del lavoro sommerso e alla verifica delle misure anti-covid, i Carabinieri della Stazione Roma viale Libia, unitamente al personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro e dei Carabinieri Forestale di Roma, hanno sanzionato un autolavaggio del quartiere.

I militari hanno accertato che il titolare e legale rappresentante della ditta – un cittadino egiziano di 32 anni – aveva impiegato nella sua attività 4 lavoratori ‘in nero’, pari al 100 % del personale presente sul posto. Inoltre, dalle successive verifiche, è emerso che uno dei lavoratori impiegati nell’impianto era sprovvisto di permesso di soggiorno e del rapporto di lavoro non era stata data la preventiva comunicazione. In questo contesto, i Carabinieri hanno adottato un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.

Ma i guai non sono finiti qui, perché i militari hanno anche constatato che il titolare dell’attività non aveva adottato le previste misure di informazione e di prevenzione relative al rischio epidemiologico all’interno dell’azienda, disponendo, quindi, la sospensione dell’esercizio per 5 giorni.

(LaPresse)

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