Autonomia: Calderoli accelera, in Cdm entro fine anno, nel 2024 primi trasferimenti

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse Nella foto Roberto Calderoli

La legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata arriverà in Consiglio dei ministri entro la fine dell’anno, l’iter parlamentare sarà completato entro il 2023 mentre nel 2024 ci potranno già essere i primi trasferimenti di funzioni dallo Stato alle Regioni che ne faranno richiesta. Il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli fissa le tappe del regionalismo differenziato e rassicura sul sostegno alla riforma da parte di tutte le forze di maggioranza e della premier Giorgia Meloni in primis.

La sede per fare il punto su tempi e obiettivi della legge è la commissione speciale Autonomia del Consiglio regionale della Lombardia, terra che – al pari del Veneto – attende ancora di ottenere le maggiori competenze chieste con la vittoria dei Sì al referendum consultivo del 2017. “Rispetto al lavoro fatto dagli ultimi ministri abbiamo voluto imprimere un’accelerazione ma nel segno della continuità” spiega Calderoli. Con la scelta di tenere come riferimento l’articolo 116 della Costituzione “abbiamo impostato – sottolinea il ministro – un percorso amministrativo certo”.

L’obiettivo dichiarato è di completare l’iter della legge e la definizione del Lep, i livelli essenziali delle prestazioni, tramite Dpcm entro la fine del 2023″. Nel dettaglio, la cabina di regia inserita nella legge di stabilità entro sei mesi dovrà redigere un elenco dettagliato dei servizi da sottoporre a devoluzione. Poi ce ne vorranno altri sei per stabilire “costi e fabbisogni standard per ciascuna voce”, premessa “indispensabile per qualsiasi processo di decentramento e non era mai stato fatto finora”, spiega Calderoli. In parallelo avverrà il passaggio parlamentare per l’approvazione della legge di attuazione.

“Se i due binari corrono in maniera identica e simmetrica – è la previsione – sarà possibile iniziare a firmare le prime intese Stato-Regioni su singole materie già all’inizio del 2024”. Soddisfatta la Lega, che vede nelle parole di Calderoli la risposta alla scarsa attenzione alle istanze del Nord denunciata dai consiglieri bossiani espulsi dal partito. “Io nasco nella Lega lombarda, nella Lega Nord e oggi Lega Salvini Premier: la realizzazione dell’autonomia dà concretezza a tutto quello che abbiamo sognato per una vita. E io sono la prima persona in pista per dare quella risposta”, promette il ministro.

E “anche se le vicende di partito non le seguo più l’importante – conclude – è che Fontana vinca e vedere una Lega unita e non con le varie correnti, una cosa che ha portato male, guardate il Pd”. Polemiche, invece, per l’assenza del gruppo di Fratelli d’Italia in audizione.

Il consigliere leghista Andrea Monti si augura che questo “non sia un segnale politico”, mentre per Fabio Pizzul del Pd il banco vuoto di FdI “dice che il sostegno del partito della presidente Meloni al riconoscimento di autonomia differenziata alla Lombardia non è scontato, anzi”. Pur non spiegando i motivi della non partecipazione, la capogruppo FdI al Pirellone, Barbara Mazzali, prova a spegnere la querelle: “Siamo al fianco dei lombardi e della Lombardia per fare in modo che diventi sempre più una regione efficiente. Il nostro impegno in tal senso è chiaro e senza fraintendimenti”.(LaPresse)

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