Aversa, tredicenne vittima della mala movida

E’ stato aggredito in via Seggio da un gruppo di giovani senza alcun motivo: lo hanno picchiato così forte da fargli perdere i sensi

AVERSA – Ancora una volta la movida normanna torna a far parlare di sé per motivi negativi. Un ragazzino di 13 anni, infatti, è stato aggredito in via Seggio da un gruppo di giovani che, senza alcun motivo, lo hanno riempito di botte tanto da fargli perdere i sensi.

A denunciare l’accaduto sono stati i genitori del 13enne. “Nostro figlio è stato aggredito in via Seggio da un gruppo di ragazzi che senza alcun motivo lo hanno riempito di botte tanto che lui ha perso i sensi. Appena siamo arrivati sul posto ci siamo subito resi conto che non era lucido addirittura non ricordava quello che era successo in quella giornata. Così lo abbiamo portato al Santobono dove gli hanno dato cinque giorni di prognosi. Voglio che tutti lo sappiano perché non è possibile che dei ragazzi perbene passano tutta la settimana in casa a studiare e poi il sabato sera escono e vengono aggrediti senza alcun motivo”, hanno fatto sapere i genitori.

Un fenomeno, quello della mala movida, che sembrava arginato fino a quando non è ritornato prepotentemente a farsi sentire.
Soltanto il mese scorso venne convocato dal prefetto di Caserta, Raffaele Ruberto, il comitato d’ordine e sicurezza, riunitosi su richiesta del sindaco Alfonso Golia, per affrontare tale problema.
Il sindaco, in quell’occasione, ha riaffermato la necessità di un controllo costante del territorio con più uomini e più mezzi. Il Prefetto sentite tutte le forze dell’ordine confermò che l’attenzione sulla città di Aversa era massima e ci sarebbe stato un incremento dei controlli.

Sulla ‘mala’ movida intervenne anche l’assessore alla Polizia locale, Giovanni Innocenti: “Tutti i cittadini hanno il diritto di dormire la notte. L’obiettivo è quello di contrastare l’abuso di alcool e il degrado nell’area della movida. Il popolo della notte deve rispettare le regole come i gestori dei locali e noi come amministrazione dobbiamo garantire la sicurezza di tutti e il rispetto delle ordinanze. Sono stati pianificati mirati servizi di controllo da parte delle forze di polizia e della polizia locale”.

“Genitori che giustificano i figli, così non va”

“Non ci sono regole per i ragazzi e controlli da parte delle forze dell’ordine. I più giovani sono portati a sbagliare, rientra nell’età. Il problema è chi dovrebbe effettuare controlli ma non lo fa”. Questo il parere di Adele Caputo dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Ungaretti di Teverola, nonché residente proprio di via Seggio, che pertanto vive ogni giorno il disagio della mala movida. “Le attività chiudono tardi e i ragazzi sono ubriachi , in strada, anche dopo la chiusura. E ogni volta ‘giocano’ a lanciarsi bottiglie di vetro tutta la notte. Ormai siamo abituati all’arrivo delle ambulanze”, ha affermato.
“La pandemia ha arrecato sicuramente dei danni ma il problema è che i giovani sono deboli, fragili e bevono facilmente. Lo fanno per imitare gli altri ma il dato su cui focalizzarsi è chi offre loro da bere senza alcun controllo. La violenza che esiste in zona movida è legata soprattutto all’uso spropositato di alcool. Di contro, a scuola sono impeccabili. Perché? Perché ci sono delle regole da seguire. Mentre al di fuori della scuola i ragazzi sono lasciati in balia di loro stessi. Vengono troppo giustificati e protetti dalle famiglie che puntano il dito contro la scuola senza fare un mea culpa. E così i ragazzi non comprendono l’errore”, ha concluso.

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